L’Atalanta vince ancora (per 2 a 0 contro l’Empoli), proiettandosi in piena lotta per un posto in Champions: se dovessero arrivare 3 punti dalla partita da recuperare contro la Fiorentina, i bergamaschi sarebbero al momento quinti a -3 dal Bologna, quarto. La stagione della Dea però in questo finale sarà entusiasmante e rovente anche e soprattutto per ciò che la squadra di Gasperini sta facendo nelle coppe, a partire dall’andata di semifinale di Europa League contro il Marsiglia, in programma giovedì.
In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto Omar Milanetto, oggi talent scout al Cesena neopromosso in B: oltre che del suo lavoro, ci ha detto la sua in merito allo stesso Gasperini, tecnico cui è stato legato da ben 145 partite disputate insieme ai tempi del Genoa.
Quanto sei soddisfatto dal grande risultato ottenuto dal Cesena?
“Quando le cose vanno così bene è chiaro che si è contenti, è una stagione che ha portato grande soddisfazione, siamo tutti felici e speriamo di continuare così”.
Quante partite vedi come scout?
“Il lavoro dello scouting è cambiato negli ultimi anni: essendoci ormai partite tutti i giorni bisogna essere sempre in giro. Quando c’è il campionato o si giocano le coppe sono sempre in qualche stadio, altrimenti mi “ammazzo” di video, continuamente”.
Ora si entra nella fase cruciale del tuo lavoro.
“Sì, il lavoro è finalizzato soprattutto a quello, all’arrivare pronti a questi momenti in cui c’è da costruire la squadra per l’anno successivo avendo alternative da proporre e mostrare alla società, al direttore sportivo. Il frutto dei tanti chilometri fatti durante l’anno”.
Si parla troppo poco di Gasperini?
“Con me è facile parlare di lui, l’ho avuto tanti anni ed è un tecnico straordinario. Trasforma qualsiasi cosa che tocca in oro. Probabilmente non ha avuto grandi chances in club di alto livello, ma ha trasformato squadre prima del suo arrivo normali in super squadre. Ha fatto e sta facendo un percorso clamoroso”.
Quest’anno uno dei “prodotti” migliori del suo lavoro, che si sta vedendo in questo finale di stagione, è Scamacca.
“Sì, la storia di Gasperini d’altronde parla chiaro: con lui tutti gli attaccanti riescono a rendere al meglio e fare tanti gol. E’ stato bravo lui ed è stato bravo lo stesso Scamacca a seguirlo, a crescere e tirare fuori il massimo nel momento giusto”.
Il suo rivale più accreditato per la maglia da “9” della Nazionale è Retegui, che segna con il tuo Genoa. Che ne pensi di lui?
“E’ un attaccante che ha fatto molto bene al suo primo anno in Italia. Come caratteristiche sono diversi, ma sono due frecce importanti per la Nazionale, speriamo che nasca una bella rivalità che porti risultati ad una Nazionale che da un po’ fatica ad entusiasmare la gente”.
Da tifoso rossoblu speri che lui e Gudmundsson rimangano in Liguria, o sarà difficile?
“Hanno fatto benissimo entrambi e si è visto il lavoro fatto dalla società. Al ritorno in A il Grifone è salvo a metà classifica, senza mai praticamente rischiare. E’ una cosa importante, hanno individuato tanti nomi di giocatori che poi si sono rivelati essere talentuosi e che si sono subito imposti”.
Allegri e Pioli sono dati per sicuri partenti dalle panchine di Juve e Milan. Che ne pensi?
“Sono due allenatori straordinari per tutto quello che hanno fatto in carriera, poi nel calcio si sa che si vive di momenti e le critiche sono all’ordine del giorno. Sapranno accettarle, farsele scivolare addosso e prenderle in maniera positiva”.