Fuori un’altra. Ne mancano 4 al termine della stagione. E il pari di Torino per il Milan è un risultato utile per l’inutile secondo posto, ma nulla di più.
Nel Milan uscito indenne dallo Stadium merita gli applausi Marco Sportiello, chiamato in causa all’ultimo secondo per l’ennesimo problema fisico di Maignan. Ma a parte il portiere di riserva, per il resto ennesima prestazione anonima, da lasciare scivolare senza troppi commenti. L’evento più rilevante accade forse in tribuna, dove Ibra e Furlani sorridono insieme, stemperando in maniera chiara il presunto nervosismo in seno alla società per le scelte future. Scelte ancora rimandate. Perché la difesa d’ufficio di Furlani per Stefano Pioli per il momento regge, anche se l’allenatore è sempre più distante e distaccato da quella che è stata casa sua per un lustro.
Sabato contro il Genoa, il vero esame non sarà la squadra di Gilardino, nell’ennesima gara poco entusiasmante per la classifica, ormai abbastanza cristallizzata, visto che al Milan bastano 8 punti per l’aritmetica certezza del secondo posto e ancor meno per staccare il biglietto per la Supercoppa, partecipazione garantita dall’arrivare semplicemente davanti al Bologna. Il vero esame sarà San Siro e il suo pubblico, che dopo il comunicato della Curva Sud ha scandito a chiare lettere: supporto, amore e calore, sempre e comunque, sì, ma alla maglia. Per gli uomini, che siano in panchina, in campo o in società, è arrivato il momento dei fatti.
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