Si è conclusa oggi Udinese-Roma, la gara interrotta lo scorso 14 aprile a causa del malore occorso a Evan N’Dicka. Al termine della gara, il tecnico della Roma Daniele De Rossi ha parlato della gara vinta all’ultimo respiro dalla sua squadra contro un’Udinese “diversa” da quella dei primi 72 minuti, visto che in panchina sedeva oggi Fabio Cannavaro e non Gabriele Cioffi.
De Rossi spiega le scelte durante i 20 minuti di gara: “Ho parlato con i ragazzi, ho detto scherzando che non avevo idea di cosa dovessi fare, non avevo mai preparato venti minuti di gara. Sapevo che probabilmente giocando con tanti attaccanti magari dopo solo un minuto dovevo fare cambi per dare più equilibrio. O magari qualcuno doveva scaldarsi per non giocare nemmeno, ma c’è stata applicazione da parte di tutti i ragazzi. Ho messo Stephan perché più offensivo, però ho atteso, perché l’altra volta l’Udinese era un po’ stanca soprattutto sulle fasce, oggi invece era pimpante. Poi è andata bene sul corner finale e non è che Stephan non abbia partecipato molto (ride ndr)“.
Sull’esultanza scalmanata: “Di solito sono più composto, anzi mi dispiace esultare così a Udine, una società che è sempre stata molto amica e che si è comportata bene, nulla contro di loro. Però il gol era importante in una partita importante, dimostrazione di una squadra forte. Siamo andati spesso verso la porta, una squadra che vuole qualcosa se la va a prendere e talvolta la fortuna ti ripaga“.
Poi De Rossi commenta la scelta di inserire in formazione Angelino e sulla polemica sulla data di Roma-Udinese: “Ho messo Angelino là per qualche cross, avevo pensato a una gara ancora più offensiva poi però la preparazione fisica dell’Udinese ci ha un po’ intimorito. Sono tre punti importantissimi. La nostra frustrazione veniva da altro, ci sentivamo in diritto di chiedere un aiuto in vista della gara contro il Bayer Leverkusen. Mi sembra un precedente unico il fatto che non venga aiutata una squadra italiana. Talvolta però il calcio dà regali succulenti. ora prepareremo un’altra gara difficile, sarà totalmente diversa da oggi ma saremo pronti“.
Sull’incrocio con l’amico ed ex compagno di Nazionale, Cannavaro (il secondo in carriera da allenatori): “L’ho visto carico, penso possa dare tanto. Ci siamo incrociati l’anno scorso in una gara da novanta minuti in cui hanno giocato meglio di noi, gli faccio un in bocca al lupo, ho visto di cosa è capace. Insieme a lui ci sono ragazzi come Di Francesco, un altro amico come Nicola, a nessuno augurerei la B. Soprattutto poi a una società importantissima come l’Udinese, sarei felice se trovasse la salvezza“.
E ancora sullo staff dell’ex Pallone d’Oro: “Di solito non saluto mai l’avversario, oggi però era tutto diverso, Pairetto ci ha voluto incontrare tutti prepartita per chiarire di nuovo le regole di questo recupero e tutti quei dettagli inusuali. Dopo siamo rimasti una ventina di minuti da soli a parlare, ci sono anche Pinzi, mio amico fraterno, Paolo con cui ho condiviso l’U21 da compagno di camera. Non gli ho detto nulla nel post gara perché immagino lo stato d’animo opposto“.
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