Il Napoli non sta facendo altro che aspettare la fine della stagione. Dopo un’annata horror che nemmeno nel peggior caso possibile sarebbe stata pronosticabile, la formazione partenopea deve pensare già alla programmazione del prossimo campionato. Nonostante le flebili speranze di qualificazione alla prossima Champions League, con il rischio di non esserci nemmeno in Europa League, il cammino degli azzurri è ormai segnato da tempo, soprattutto dopo le ultime settimane che hanno confermato la confusione generale di una squadra che, dopo aver alzato lo scudetto nemmeno un anno fa, ha rovinato tutto ciò che si poteva rovinare.
In uno scenario del genere, ovviamente, le colpe non possono ricadere su un singolo individuo anche perché le decisioni vengono prese dalla dirigenza ma in campo scendono i calciatori, seguiti dall’allenatore. Chiaro è, però, che le scelte di Aurelio De Laurentiis non abbiano pagato nemmeno per mezzo secondo, e la crisi inizia proprio da qui. Perché una squadra di calcio ha bisogno di una dirigenza concreta che segua la squadra in maniera quadrata. Il cambio di tre allenatori non ha dato gli esiti sperati ma ha generato soltanto ulteriore confusione nella mente dei calciatori, mente che quest’anno è sempre stata occupata da pensieri negativi.
Anche la gestione di determinate pedine dello scacchiere azzurro non è stata positiva, dal caso Victor Osimhen a quello riguardante Piotr Zielinski: una serie di errori che a lungo andare ha avuto ripercussioni importanti sul cammino del Napoli, che ha alzato bandiera bianca troppo presto e che è stato condannato a una stagione clamorosamente negativa. Ora bisognerà evitare gli errori di quest’anno, perché un’altra stagione del genere non è consentita.