Beppe Marotta, ad dell’Inter, ha parlato direttamente dall’evento del Foglio a Milano. Di seguito le sue dichiarazioni in zona mista.
Prima immagine che le viene in mente tornando qui dopo il derby scudetto dell’altra sera?
“Sono quei novanta-novantacinque minuti di gioco dell’altra sera in cui ci sono stati scenari differenti fino all’ultimo secondo, all’ultimo calcio d’angolo. Poi è finito tutto, è finita la tensione e ci siamo lasciati andare: ci siamo riconosciuti campioni d’Italia, abbiamo vinto la seconda stella. Qualcosa di straordinario”.
Sono arrivati tanti complimenti per come è arrivata questa seconda stella.
“Quando si vince arrivano le attestazioni da parte di tante persone che ti vogliono bene ma anche da parte di tutto il mondo dello sport e non solo. È gratificante per tutti, ma dobbiamo riconoscere il ruolo importante dell’allenatore e della squadra. Entrambi hanno avuto alle spalle una società forte. Credo che non esista vittoria se non c’è alle spalle una società forte. È venuto fuori un modello vincente e siamo orgogliosi di rappresentarlo”.
Scudetto anticipato, anticiperete anche i discorsi sul mercato?
“Noi vogliamo continuare questo processo evolutivo, non certo rivoluzionarlo. Quindi sicuramente la guida tecnica di Inzaghi non si discute assolutamente, anzi ci sederemo insieme al nostro presidente Zhang per allungare il contratto. Non faremo rivoluzioni nella squadra ma cercheremo di raggiungere l’obiettivo della sostenibilità che ormai caratterizza un po’ tutte le squadre italiane. Ma lo faremo con l’obiettivo di centrare sempre i nostri risultati sportivi”.
La percezione è che il ciclo sia appena iniziato. È questo il messaggio più forte trasmesso ai tifosi?
“Sì, il ciclo è non è proprio appena iniziato nel senso che abbiamo consolidato alcuni traguardi e trofei, ma siamo ancora in piena attività e credo ci sia ampio margine di miglioramento, questo è sicuro, e di alzare le aspettative e far sì che questa squadra torni ancora a mantenere il ruolo di protagonista avuto negli ultimi anni”.
Possiamo dire che siamo molto vicini al rinnovo di giocatori come Lautaro e Barella?
“Non abbiamo nessuna ansia di intervenire sui giocatori in scadenza. C’è da parte nostra la volontà di analizzare un parco giocatori che richiedono loro stessi il prolungamento dei contratti e del loro mantenimento in questa società e cercheremo di assecondarli dove c’è possibilità di farlo per mantenere uno zoccolo duro anche da questo punto di vista, ovvero di giocatori che amano questa maglia”.
L’entrata di giocatori che richiedono esborso di denaro è possibile solo dopo le uscite?
“Noi non facciamo preclusioni. Intanto mantenere quest’organico significa mantenere giocatori vincenti e questo è gia tanto. Di conseguenza, lavoreremo nel migliore dei modi tenendo conto che abbiamo già ingaggiato ufficiosamente due giocatori. Con Ausilio, bravissimo direttore sportivo, lavoreremo per puntellare un organico già forte”.
L’Inter ha giocatori incedibili o se arriva un’offerta si valuterà?
“Nel mondo del calcio non si deve parlare di incedibilità, ma di situazioni che si verificano man mano. Le società non sono più padrone dei suoi giocatori, il destino è nella testa di loro stessi. In questo momento però dico con schiettezza che tutti i giocatori dell’Inter hanno espresso la volontà di proseguire con noi. Anche perché siamo l’Inter, non ce ne dimentichiamo, una delle migliori squadre d’Europa. Meglio di qua, dove dovrebbero andare?”.
Sullo scontro Lega-Federazione dopo le parole di Gravina e Casini:
“È un tema abbastanza delicato., Non sono una persona che ama creare tensioni, dico che la collaborazione tra Lega e Federazione ci deve necessariamente essere, così come il dialogo per raggiungere gli obiettivi e non andare a fare muro contro muro. Mi adopererò affinché si possa ottenere qualcosa di meglio per la Lega senza sbattere contro un muro”.