Acerbi e Thuram timbrano l’acuto decisivo nel derby di Milano. L’Inter è campione d’Italia dopo un cammino splendido che ha visto la truppa di Inzaghi dominare dall’inizio alla fine del campionato. Inzaghi ieri sera ha spiegato che il percorso nerazzurro è stato un crescendo: “Un mix di emozioni, abbiamo fatto un cammino esaltante”. Un tratto identitario del gioco mnemonico, la squadra è stata sul pezzo anche nei momenti più complicati. Trascinata da un Lautaro mastodontico e da un centrocampo magistrale, l’Inter ha trovato quel giusto equilibrio incastonato nelle particolarità del collettivo. Affidabilità, tecnica, intensità e dinamismo: la stagione del tricolore è colorata di nerazzurro.
L’Inter quest’anno è stata puro automatismo psichico, un mosaico delle sicurezze (una dietro l’altra, molto spesso incatenate), una costruzione energica di bel gioco ed entusiasmo, un’autentica liberazione di bellezza nello spirito e nell’interpretazione. È stata realista e surrealista, razionale e impulsiva, cinica e composta, logica e pazza, calcolatrice e spregiudicata, immaginazione e realtà. Anche ieri sera la partita è stata analoga alle ultime cinque, con un dominio territoriale pressoché invariato. E la festa scudetto è proseguita nella notte. I giocatori, dopo essersi trasferiti allo Sheraton, hanno festeggiato in Duomo con i tifosi in visibilio.
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