È stata una cavalcata quasi solitaria quella dell’Inter di Simone Inzaghi verso lo Scudetto. L’Inter è stata in testa alla Serie A per quasi tutto il torneo. La squadra nerazzurra ha assunto la testa solitaria della graduatoria già alla 3^ giornata, condividendola poi col Milan tra la 6^ e la 7^ e cedendola proprio ai rossoneri per una fugace apparizione del Diavolo. Poi è stato dominio assoluto, l’Inter ha macinato vittoria vittorie su vittorie, non conoscendo più la parola sconfitta.
Per tutto l’autunno abbiamo assistito ad un’Inter dominante e una Juve che dietro cercava di stare al passo dei nerazzurri. I bianconeri hanno però sempre dato l’impressione di stare attaccati ai nerazzurri arrancando. La squadra di Allegri per tenere il passo dei nerazzurri ha dato fondo alle energie tecniche e mentali. E alla fine è crollata proprio quando, virtualmente aveva conquistato la vetta. A fine gennaio, dopo l’Inter aveva superato una leggera crisi, soprattutto di gioco, i bianconeri hanno perso il ritmo Scudetto. E così hanno lasciato definitivamente la testa della graduatoria all’Inter che si è involato verso lo Scudetto.
Dopo il doloroso Scudetto perso nel 2021/22 ai danni del Milan e la sciagurata annata da 12 sconfitte dello scorso anno, l’Inter e soprattutto Inzaghi bramavano questo Scudetto. Il titolo che avrebbe riscritto la storia dell’Inter e avrebbe inciso il nome di Inzaghi indelebilmente nella storia nerazzurra. E così questa stagione, dopo la delusione della finale di Champions League, è partita con un solo obiettivo primario: vincere lo Scudetto. E l’Inter ha lavorato duramente per questo obiettivo. Lo ha fatto dimostrando di essere più forte sul mercato e in campo.
Ha cambiato 12 elementi della rosa, allungando le opzioni in panchina per Inzaghi e alzando il livello medio dell’organico. Ha saputo gestire tutte queste risorse, facendo incetta di successi, è passata oltre le delusioni della Coppa Italia e della recente eliminazione dalla Champions League. E ha consacrato, finalmente, Simone Inzaghi a tecnico di livello e caratura internazionale. Lui è l’uomo simbolo dello Scudetto dell’Inter, lui ha costruito una squadra persino in grado di mettere a repentaglio il record dei 102 punti della Juventus 13/14 di Antonio Conte.
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