I risultati del talento azzurro Jannik Sinner su questa superficie sono abbastanza meglio rispetto alle aspettative.
Jannik Sinner è diventato negli ultimi mesi uno dei principali talenti dello sport italiano. Da anni si parlava delle sue potenzialità, per tutti era quasi un talento incompiuto e molti speravano in un salto di qualità che tardava ad arrivare. Dopo Wimbledon è cambiato tutto e in poco tempo l’altoatesino è diventato straordinario.
Vittorie di Masters 1000, la vittoria della Coppa Davis e soprattutto gli Australian Open, Jannik Sinner è stato il primo italiano nella storia a vincere questo Slam. Nel 2024 la media tra vittorie e sconfitte del talento azzurro è impressionante, solo 2 ko e una serie importante con i tifosi che sperano continui su questa strada. Dopo il cemento in queste settimane si è tornati sulla terra battuta, superficie probabilmente meno gradita al campione di San Candido.
Sinner, nel frattempo numero 2 delle classifiche mondiali, sembra però cresciuto anche su questa superficie e a Monte-Carlo ha raggiunto le semifinali (per il secondo anno consecutivo). A dire il vero solo i crampi e un grave errore arbitrale hanno tolto la vittoria a Sinner contro Tsitsipas, uno specialista invece della terra e tra i migliori in circolazione. Ora è tempo di prepararsi per gli altri tornei, Jannik ha Madrid e Roma nel mirino.
Madrid, Roma e poi il Roland Garros, Slam di riferimento per questa superficie. Il capitano della Nazionale italiana di Coppa Davis Filippo Volandri ha parlato ai microfoni di ‘Supertennis’ ed ha trattato di tanti temi, non per ultimo proprio Sinner. Parlando della crescita su questa superficie l’ex tennista ha spiegato:
“Il nostro paese è abituato a pane e terra battuta, anche se ora i nostri tennisti migliori (vedi anche Matteo Berrettini) sono abituati su altre superfici. Jannik Sinner sa come muoversi sulla terra, avrà qualche difficoltà ma in più ma le sue qualità gli consentono di giocare sulla terra senza vederla realmente come un ostacolo. Tra l’altro Jannik Sinner ha aggiunto un’arma su questa superficie, ovvero la palla corta”.
Volandri ha spiegato in riferimento a quest’ultimo colpo: “Si chiama anche drop shot, è un colpo tornato in voga su questa superficie e Sinner lo utilizza spesso. Se ben giocato può essere una chiave per il match, serve per utilizzare il campo in verticale e non solo in orizzontale”, la chiusura del coach.
Insomma c’è fiducia su Sinner anche su terra battuta e l’azzurro può fare risultato anche su questa superficie.
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