Editoriale Calcio

Basta Allegri, la misura è colma. Via anche Pioli bocciato da Sacchi. Bravo Gasperini ma ora deve vincere qualcosa

Proviamo a mettere un po’ di punti fermi contro i tanti luoghi comuni e il politicamente corretto nel calcio. Allegri non è più un grande allenatore. Lo è stato, in un altro periodo, ora non lo è più. Bisogna prenderne atto senza fare tragedie, soprattutto in certi salotti televisivi (di certo non su Sportitalia). Sono i numeri a dire che da tre anni la Juve non vince nulla e che il primo tempo contro il Cagliari è stato uno dei punti più bassi di questa squadra che, attenzione, non ha affatto una rosa scadente come si vuol far credere pur di non ritenere inadeguato l’Allegri di oggi. La conquista della coppa Italia da parte della Juve potrebbe attenuare la delusione, ma non cambierebbe la sostanza. Per sostituire Allegri ci vorrebbe Conte o Thiago Motta. Portatori entrambi di idee nuove e vincenti. Si parla anche di Allegri al Napoli, ma perché la società di De Laurentiis dovrebbe prendere un simile “pacco” in un momento così delicato e di ricostruzione? E poi a che prezzo? Si dirà per la personalità necessaria di un allenatore in grado di contrastare il presidente. Vero, ma non ha senso, dopo un anno simile, trasformare nuovamente il Napoli in un campo di battaglia. Almeno una tregua è necessaria. Nessuna chance invece per Pioli al Milan in futuro. Ai sofisti del calcio rammentiamo solo le splendide parole di Arrigo Sacchi, non proprio uno qualunque, sull’attuale tecnico del Milan: “Conosco bene Pioli, è migliorato sul piano tattico, ma non è uno stratega. Oggi vincono gli strateghi (Spalletti per esempio). Il Milan ha Giroud e Leao in meno in fase difensiva e questo spiega in parte i tanti gol subiti”. Insomma una bocciatura sul piano del gioco. Impressionante la differenza di postura fra Pioli e De Rossi durante la sfida di ritorno in Europa League, un leone contro un agnellino spaventato. L’allenatore della Roma è stato superlativo nell’incartate completamente il Milan già condizionato dalla strampalata idea di Musah sulla fascia e Calabria mediano. Il calcio è aggiornamento continuo e De Rossi ha surclassato Pioli sia sul piano tattico, sia su quello strategico. È fondamentale stare sul pezzo anche da un punto di vista psicologico nei confronti dei giocatori e dell’ambiente. Oggi l’allenatore conta tanto, eccome. L’ottanta per cento e più. Basta con certi giudizi che appartengono alla preistoria “Ci vogliono i bravi giocatori per vincere”. Certo, ma sono gli allenatori a farli diventare campioni se sanno metterli bene in campo e se sanno trasmettergli le giuste motivazioni. Prendete Gasperini, ogni anno fa un capolavoro, ma proprio per questo motivo ha bisogno del “fiocco” della vittoria. Non si può continuare ad essere eternamente belli con l’Atalanta senza vincere nulla. Quest’anno potrebbe essere quello giusto.
Paolo De Paola

Paolo De Paola

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