Fernando Alonso ha le idee chiare in vista del futuro, ecco cosa ha detto a poche ore dal rinnovo tanto atteso con l’Aston Martin
Poche ore e ci siamo, torna il Gran premio di Cina a distanza di oramai cinque anni. Non solo il mondo è cambiato, ma anche la stessa Formula 1 che tra regolamenti e nomi stessi dei piloti ha vissuto una vera e propria rivoluzione.
Chi invece rimane al timone della sua monoposto nonostante gli anni non siano proprio pochi è Fernando Alonso, che di mettere da parte il casco proprio non ne vuole sapere. L’asturiano si appresta a vivere il quinto Gp stagionale e spera di onorarlo al meglio a distanza di pochi giorni dal prolungamento di contratto con l’Aston Martin: una prova di fiducia verso la Scuderia la sua, ma al contempo chiede il massimo da ciascun ingegnere e persino dal suo compagno di squadra per portarla ai vertici.
Alonso si affida a Stroll: “Ho bisogno di lui”
Che l’Aston Martin abbia bisogno di entrambi i suoi piloti, è un fatto scontato. A dirlo è lo stesso due volte iridato in una prova di umiltà importante, consapevole di non essere l’unico a trainare il team verso il successo.
Chiede quindi ‘aiuto’ al compagno di squadra Lance Stroll per permettere alla Scuderia britannica di compiere quello step ulteriore che possa essere fondamentale per il prossimo futuro. Alonso e Stroll sono due piloti estremamente diversi e sin qui la differenza tra i due si è vista in maniera lampante: se l’ex Ferrari e Renault dà il massimo per superare i limiti (evidenti) della sua AMR24, il canadese invece non riesce ancora a compiere questo passo.
Sviluppo della vettura e possibilità di aggiornarla con ulteriori pacchetti in futuro: questi sono gli obiettivi del team, che è possibile però ottemperare solo se in pista si raggiungono risultati degni di nota. “Lance è molto più sensibile, il che lo rende importante. Credo che l’analisi che Lance può fare sia importante per migliorare la vettura“, ha detto Alonso nei giorni di vigilia del Gp di Shanghai.
“Entrambi cerchiamo di aiutare Aston il più possibile e credo che il modo con cui sviluppiamo la vettura sia la stessa. Arrivano magari alle stesse conclusioni ma in modo diversi. I nostri stili sono una cosa positiva per il team“, ha detto ancora il due volte iridato, dicendo che non può comunque privarsi del suo compagno di box: “Per raggiungere il 100% del potenziale della vettura a volte non posso fare a meno dell’aiuto del mio compagno di squadra su dettagli particolari dell’assetto o su problemi di bilanciamento”.