Domani alle 18, il Napoli va ad Empoli per la 33^ giornata di Serie A. I partenopei, con la matematica certezza del 5° posto della Serie A in Champions League, con l’attuale 8° posto sarebbero ora qualificati alla prossima Conference League. Una conferma europea o un fastidio, questo lo sanno solo in società. Di certo c’è che il Napoli vincendo, riprendendo ad avere un rendimento importante in questo finale di stagione, può ancora sperare in una clamorosa rimonta. D’altronde, il 5° posto della Roma dista solo 6 punti.
La trasferta di Empoli in casa Napoli rievoca ricordi amari. Due anni fa un disastroso secondo tempo costò la corsa scudetto poi stravinta l’anno dopo. Così come la scorsa settimana contro il Frosinone anche allora in Toscana ci fu un grave errore di Meret. Ma anche ripensando a questa stagione, il Napoli non può certo sorridere nel ritrovarsi davanti gli azzurri toscani. All’andata, lo scorso 12 novembre, lo 0-1 del Maradona firmato Kovalenko costò la panchina a Garcia. Non un gran danno, ma la certificazione di una situazione di crisi molto grave.
La sconfitta al 91’ firmata dall’ucraino, dopo l’ennesima prestazione sconcertante del Napoli, fu la fine del rapporto tra il Napoli e Rudi Garcia. La scelta del tecnico francese è stato quello che si può definire l’inizio della fine per la squadra Campione d’Italia in carica. Dando di fatto il via ad un periodo forse ancora più negativo col ritorno di Mazzarri, poi esonerato per assumere Francesco Calzona. Due incolpevoli vittime di una disastrosa gestione della stagione della difesa del titolo.
Sorvolando sull’andamento nelle Coppe, Champions e Coppa Italia, in cui sono arrivate due eliminazioni: una perlomeno dignitosa per mano del Barcellona e una clamorosa con il Frosinone per 0-4 in casa, al Maradona. Il campionato segna e indica abbondantemente il disastroso cammino della squadra. Dalla sconfitta casalinga con l’Empoli sono arrivati: 28 punti in 20 giornate, in cui sulla panchina del Napoli si sono alternati ben due allenatori. Un ruolino di marcia da squadra di media classifica. Un rendimento persino peggiore di quello del Napoli di Garcia che, al momento dell’esonero si trovava al 4° posto con 21 punti,
La peggiore difesa del titolo della storia della Serie A. Numeri impietosi che raccontano come De Laurentiis abbia sbagliato tutto dalla costruzione della squadra (vedi i numeri della difesa), fino alla scelta del tecnico.
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