La caduta rovinosa del Barcellona nella notte di Champions apre inevitabilmente il tema legato al futuro di uno dei giganti del calcio continentale, non tanto nell’immediato quanto piuttosto nel futuro anteriore. Il faccia a faccia tra Xavi e Luis Enrique ha sottolineato come al di là dei discorsi relativi al DNA blaugrana dell’uno o dell’altro, il tecnico del PSG abbia un livello di preparazione e maturità al momento di prendere decisioni importanti che il collega non ha anche lecitamente ancora maturato. E dunque se da una parte la corrente Laporta aveva sempre spinto per la permanenza di Xavi alla guida del Barça anche nella prossima stagione nonostante l’addio già annunciato a più riprese, la scelta di rinunciare al fuoriclasse in erba Yamal nel momento decisivo del discorso qualificazione e la conseguente eliminazione dalla Champions League potrebbe stravolgere le carte in tavola quando la stagione sarà terminata. Tra gli outsiders, a proposito di appartenenza e DNA blaugrana, c’è la pista Rafa Marquez che merita di essere presa in forte considerazione.
Intanto ci sarà anche il mercato da considerare, ed in tal senso si segnala come rinvigorito e con forza, l’interesse nei confronti di Guido Rodriguez. In scadenza di contratto con il Betis Siviglia e quindi a parametro zero, può scavalcare la concorrenza del ben più caro Zubimendi.
Tornando agli affari di casa nostra, è inevitabile fare riferimento alla squadra che nel corso di questa settimana determinerà gran parte del proprio futuro. Ovvero il Milan. Come noto la volontà di Furlani sarebbe quella di proseguire con Stefano Pioli, ma la condizione indispensabile perché ciò si verifichi passa in primis dalla capacità di ribaltare l’equilibrio della qualificazione nella gara di ritorno contro la Roma. Senza quel passaggio sostanzialmente obbligato ogni altro genere di discorso avrebbe poco senso. A Pioli il compito di imparare dagli errori commessi la scorsa settimana e prendere di conseguenza le più adeguate contromisure.
Nel frattempo l’attività di programmazione dell’area sportiva prosegue. Con la ricerca di un attaccante che impiegherà buona parte del budget estivo, magari più di quanto sin qui preventivato, e poi scandagliando l’Europa alla ricerca di profili che possano essere valorizzati sono ad esplodere del tutto una volta che arriveranno a Milano. A questo proposito si segnala la sempre efficace attività di scouting rossonera in Ligue 1: un nome che ha mostrato margini di miglioramenti apprezzabili è quello di Soungoutou Magassa, centrale difensivo con abilità anche da centrocampista attualmente in forza al Monaco. Classe 2003, è dotato di buona tecnica e forza fisica straripante. I costi sono da valutare, ma è un profilo quantomeno monitorato anche dal Milan.
In chiave Inter va invece segnalato il primo sondaggio che va oltre il semplice apprezzamento nei confronti di Albert Gudmundsson. Sul finire della scorsa settimana la dirigenza nerazzurra ha cercato di comprendere l’effettiva fattibilità dell’operazione con vista sull’estate. I costi sono ovviamente allineati con il rendimento monstre dell’Islandese nella stagione in corso, ed i futuri campioni d’Italia non hanno ancora la certezza di potersi accostare alle richieste del Genoa. L’operazione si potrebbe costruire attraverso l’inserimento di contropartite tecniche da valorizzare in Liguria, ma non si è ancora arrivati a quella profondità di discussione. L’idea c’è, ma andrà riaggiornata quando le dinamiche societarie saranno più chiare.
Nel valzer dei direttori di cui abbiamo parlato largamente su queste colonne a inizio settimana, resta da compilare il tassello relativo al futuro della Roma per il post Tiago Pinto. Il tentativo di scalata da parte di Fontes dovrebbe limitarsi alla permanenza nello staff giallorosso, ma un Direttore Sportivo di livello è un passaggio chiave per il futuro dei capitolini a prescindere dalla scelta per la panchina. Se dovesse restare De Rossi, e se il peso specifico delle sue opinioni dovesse avere un rilievo sostanziale, sarebbe da tenere in considerazione la candidatura di Nicolas Burdisso. L’argentino ha competenza ed attitudine al ruolo che sta ricoprendo alla Fiorentina insieme a Daniele Pradè. A differenza di quest’ultimo, però, non è passata inosservata la sua assenza nel comunicato con il quale il patron viola Commisso ha stilato il riassetto societario conseguente alla tragica scomparsa di Joe Barone. Escludere che il futuro del “Padroncito” possa essere nella capitale in qualità di nuovo riferimento dirigenziale è un azzardo al quale decidiamo di sottrarci.