Jannik Sinner ha accolto con relativa serenità la sconfitta incassata in semifinale al Masters 1000 di Montecarlo contro Stefanos Tsitsipas
Non è mai piacevole perdere, ma la sconfitta contro Stefanos Tsitsipas in semifinale al Masters 1000 di Monte-Carlo, torneo che il talento greco si è aggiudicato battendo in finale il norvegese Ruud, è ancora più dolorosa alla luce del modo in cui è maturata. Un clamoroso errore del giudice di sedia ha infatti impedito a Jannik Sinner di andare sul 4-1 nel terzo e decisivo set con due break di vantaggio.
Proprio nei game finali della partita poi un fastidio muscolare ha impedito al campione altoatesino di giocare al massimo delle sue possibilità. Di qui il ko tutto sommato inevitabile che però non priva il vincitore degli Australian Open del secondo posto nel ranking Atp. In fondo Sinner ha ripetuto il risultato dello scorso anno quando si fermò sempre in semifinale.
I prossimi appuntamenti in calendario sono tre tornei uno più importante dell’altro: i due Masters 1000 di Madrid e di Roma e dulcis in fundo gli Open di Francia al Roland Garros, il secondo Grande Slam della stagione. Grandi eventi ai quali il tennista azzurro vuole presentarsi al massimo della condizione psico-fisica.
Tornando invece ai primi passi della sua carriera, negli anni in cui per un certo periodo la sua scelta fu in bilico tra il tennis e lo sci, Sinner ha stupito tutti. Nel corso di un’affollata conferenza stampa il campione di San Candido ha rivelato di essersi interessato al tennis piuttosto tardi. E che di certo non era questo il suo sport preferito.
Queste le sue dichiarazioni in merito destinate a far discutere anche se con toni allegri e leggeri: “Sarò molto onesto – ha detto Sinner in conferenza stampa – finché non ho scelto di giocare a tennis non seguivo molto questo sport. La prima partita che ho visto dal vivo però la ricordo bene: è stata al Challenger di Ortisei e giocava Andreas Seppi. Quando a 14 anni poi ho iniziato a provare a diventare un giocatore professionista ho iniziato a guardare più tennis”.
Anche in questo caso però è necessario specificare un dettaglio tutt’altro che irrilevante. E Sinner non si tira indietro: “Ho guardato molto tennis dei giocatori in attività, non dei giocatori del passato”. Non Agassi, Sampras, Edberg o Becker, tanto per intenderci. Piuttosto i fuoriclasse di questi ultimi anni come Federer, Murray e Nadal.
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