È ancora una volta Carlo Ancelotti a regalarsi una grande serata di Champions League, che col suo Real Madrid ha eliminato i Campioni in carica del Manchester City. Una gara interminabile, un duello incredibile, una sfida a scacchi tra due grandi allenatori e tra squadre composte di grandissimi Campioni. Le vincitrici delle ultime due Champions League, alla terza sfida consecutiva nelle ultime tre edizioni, si sono sfidate all’ultimo respiro e alla fine dopo il 4-4 dei 210 minuti, a spuntarla ai calci di rigore è stato il Real Madrid.
La gara comincia con il Manchester City che controlla i ritmi della gara e il possesso, mentre il Real Madrid attende sornione. La manovra dei Citizens è un po’ farraginosa e non ficcante come nella gara dell’Etihad della scorsa Champions League. L’attesa sorniona della squadra di Carlo Ancelotti viene premiata al 12′. Un lancio lungo di Carvajal pesca Bellingham sul filo del fuorigioco, l’inglese controlla magnificamente eludendo l’intervento avversario. Palla larga per Vinicius che mette al centro per Rodrygo, che prima trova il miracolo di Ederson e sulla respinta ribadisce in rete. Manchester City in vantaggio.
Da lì in poi è quasi monologo City. I padroni di casa presidiano la metà campo del Real Madrid. Il controllo della gara della formazione di Guardiola è piuttosto sterile. Solo in un’occasione Lunin viene chiamato in causa ed impegnato. Ci provano soprattutto Grealish, due volte Haaland e Bernardo ma senza troppo esito. La prima frazione termina con il Real Madrid in vantaggio sul Manchester City.
Il secondo tempo inizia sulla falsariga del primo. Tuttavia, il City si rende subito pericoloso con Grealish che impegna immediatamente Lunin con un grande intervento. La gara continua con lo stesso spartito. Manchester City avanti che spinge forte e Real Madrid sempre più arroccato indietro. Il City è trascinato da un De Bruyne uomo ovunque.
Al 72′, Guardiola cerca di cambiare ritmo: fuori Grealish, dentro Doku. Il belga dà subito un grande input, giocando subito diversi uno contro uno. E subito, dopo appena 4 minuti su un pallone messo al centro da lui, Rudiger rinvia male. La palla arriva al limite dell’area piccola a De Bruyne che controlla e calcia di piatto sotto la traversa. 1-1 City, dopo un lungo assedio. Dopo il pareggio, la squadra di Guardiola non allenta la pressione. E subito al minuto 81 ha l’occasione del 2-1 sempre sul piede di KDB. Il numero 17 belga, servito sempre da Akanji, però da ottima posizione in area spreca tirando fuori, alto. Nel finale il Manchester City ci prova con insistenza, ma non colpisce il Real Madrid. E al termine dei 90′ si va ai supplementari.
I supplementari cominciano immediatamente con la sorpresa: Guardiola cambia in avanti, fuori Haaland, dentro Alvarez. La gara rimane sulla falsariga per tutto il primo tempo con una discreta occasione per il Real nel finale. Madrid che però deve rinunciare all’apporto di Vinicius.
Il secondo tempo supplementare esaurisce la prima metà solamente con cambi e problemi fisici. Il Manchester City si fa ancora pericolo al 115’ in area del Real Madrid, ma Doku viene fermato. Alvarez al 120’ ci prova, ma da posizione molto defilata non può impensierire Lunin.
Ai rigori segnano Alvarez, Foden, il portiere Ederson nel City e Bellingham, Lucas Vazquez, Nacho e il rigore decisivo di Rudiger nel Real! Ederson ipnotizza Modric ma non basta, mentre Lunin neutralizza sia il rigore di Bernardo che Kovacic.
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