La Yamaha e Valentino Rossi hanno un legame che sembra non essere mai terminato: una risposta del Dottore fa però riflettere
Valentino Rossi si sta dedicando sia alla sua attività di pilota di gare Endurance sia alla gestione del Team VR46 in MotoGP. L’Academy di Tavullia è sempre un punto di riferimento per tutti i giovani piloti italiani e può essere un trampolino di lancio.
Il presente di Valentino Rossi è quindi diviso tra MotoGP e gare in auto. Il Campionato Endurance con la BMW lo tiene occupato e lo diverte, con una confidenza che è in continuo aumento. Il Dottore ha grande dimestichezza anche dentro gli abitacoli e questo non può che confermare il suo straordinario talento. A dire il vero le sue qualità sono anche manageriali, come dimostrato dalla gestione del Team Pertamina Enduro VR46. L’accordo con il colosso petrolifero indonesiano, cha ha sostituito il marchio Mooney, ha dato garanzie economiche a lunga scadenza al progetto, affidato al momento a Marco Bezzecchi e Fabio Di Giannantonio.
A dire il vero la partenza di questa stagione è stata tutt’altro che positiva e forse era lecito attendersi qualcosa di più, visto il terzo posto nel campionato 2023 conquistato dal riminese. Rossi vorrebbe un trattamento diverso da parte della Ducati, che al momento fornisce le moto alla sua squadra. Solamente il Team Pramac usufruisce infatti delle moto ufficiali come nel box Factory e questo non ha fatto molto piacere al fenomeno di Tavullia.
Per il 2025 Uccio Salucci e tutti i responsabili del progetto VR46 vorrebbero un upgrade. Il fido compagno di Valentino ha dichiarato in diverse occasioni come il loro intento non sia quello di scavalcare lo status di Team satellite di riferimento di Pramac, ma perlomeno di avere dei mezzi di ultima generazione.
Tra queste piccole pieghe di trattativa si sarebbe inserita, come riportato dalla stampa spagnola, la Yamaha, a cui non dispiacerebbe tornare a lavorare con Valentino Rossi. Il Dottore ha ottenuto la maggior parte dei propri successi in top class proprio con la casa di Iwata e ha ancora un ottimo rapporto con i giapponesi.
Il problema è la competitività dell’M1, al momento relegata nelle posizioni di margine con Quartararo e Rins. Nonostante l’ottima coppia di piloti, infatti, la Yamaha fatica ad entrare in top-10 e questo è un campanello d’allarme che non può essere ignorato nemmeno dal nove volte iridato.
Rossi, come evidenziato da ‘Elnacional.cat’, avrebbe declinato gentilmente la proposta dell’azienda dei tre diapason, pensando che il lavoro con la Desmosedici possa dare sicuramente più soddisfazioni. Il tutto sarà convincere Borgo Panigale a portare a 6 moto ufficiali in griglia il target per il 2025.
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