Il campionato ha detto quasi tutto. Ad aprile è già una noia assoluta. Chiediamoci il perché. L’Europa di Inter, Napoli e Lazio è già finita. Quella della Juve non è mai iniziata. L’Europa di Milan o Roma finisce giovedì, ringraziamo l’Atalanta che ci fa sognare ad occhi aperti anche se a volte i veri sogni si fanno ad occhi chiusi. Percassi junior è un fenomeno ma questo lo abbiamo già detto.
Sarà una bella estate tra Direttori che vanno e direttori che vengono, allenatori che saltano e altri che si riciclano. Il Genoa cerca un Direttore Sportivo e lo aveva individuato in Accardi dell’Empoli. Contatti avviati ma, come sempre, le notizie di aprile sono importanti ma non è detto che poi si chiudano. Ci sono prima i sondaggi, poi gli apprezzamenti e infine gli incontri. Per firme e ufficialità bisogna aspettare maggio e giugno. Accardi piace(va) al Genoa ma l’incontro non è andato bene. Accardi non ha convinto e in una società internazionale devi conoscere bene le lingue. Accardi è, invece, il classico DS all’italiana. Il Genoa perderà anche l’allenatore. La proprietà del Grifone non tratta con Gilardino perché non vuole parlare con il suo agente Alessandro Moggi. Gila sarà libero e Moggi si è portato avanti parlandone con due club di grande fiducia. In primis la Fiorentina ma c’è anche il Monza che, quasi sicuramente, perderà Palladino e a Galliani l’idea di prendere come mister un suo vecchio attaccante non dispiace. Corsi, ad Empoli, ha saputo che Accardi ha parlato con il Genoa e siccome in Toscana non lasciano nulla al caso il club si è già mosso su Goretti della Reggiana, ex Perugia. Ovviamente l’Empoli prima di procedere deve capire che categoria farà. La sconfitta di Lecce è stata pesante e brucia ancora. Goretti è il preferito di Corsi. Un altro Direttore che ha ricevuto apprezzamenti è Vagnati del Torino, genovese doc e tifoso doriano. Proprio la Sampdoria si è fatta avanti con Vagnati ma la situazione instabile del club ligure non porterà Vagnati a fare salti nel vuoto anche se in sede al Torino c’è un clima teso. Cairo ha chiuso un accordo con Pecini che ha deciso di non fare più il direttore e si è messo in proprio costituendo una società di scouting. Il Torino è cliente di Pecini e Vagnati non l’ha presa bene perché lui ha un suo team di osservatori, Specchia in primis, e con Pecini alle spalle il corto circuito potrebbe essere abbastanza scontato.
Passando alle panchine, situazione calda a Bologna che continua a perdere punti pesanti da quando si è diffusa la notizia di un approdo di Thiago Motta alla Juventus. Giuntoli ha già fatto tutto, nei limiti, Allegri ne è consapevole e Motta non aspettava altro di giocarsi la carta della vita. Sartori, come sempre, non si fa cogliere impreparato e da due mesi sta studiando il profilo di Vanoli del Venezia. Allenatore con idee giuste e innovative che potrebbe proseguire a Bologna il lavoro di Motta. Ancora presto per dare notizie aggiuntive ma per ora si registra più di un apprezzamento. Palladino (Monza) sta giocando su più tavoli. Incontrerà Galliani a fine campionato ma le parti, molto probabilmente, si saluteranno. Il sogno è la Roma con Modesto Direttore. L’ottimo lavoro di De Rossi, però, allontana Palladino dalla Capitale. Su di lui c’è la Fiorentina ma anche e soprattutto il Torino che non ne può più dei capricci di Juric. In serie B, invece, il neo promosso Cesena sta riflettendo su Mimmo Toscano. Conferma assolutamente non scontata, anzi, ad oggi è più alta la possibilità di un divorzio con Toscano che viene considerato un mago della C ma non adatto per la B.
In chiusura riflessione su Antonio Conte. Se fino a due mesi fa Conte non prendeva neanche in considerazione l’ipotesi Napoli, oggi, come giustamente riferito da Pedullà la scorsa settimana su Sportitalia, ha dato una apertura indiretta a De Laurentiis. Però il Napoli di pagare un allenatore 9-10 milioni di euro senza avere i proventi della Champions League non ha tanta voglia. Di pagare a Italiano 2 milioni netti a stagione, De Laurentiis avrebbe più piacere. Conte aspetta perché un altro anno fermo non ci vuole stare. Va bene la pesca, la gita, e le passerelle di beneficenza ma ora vuole tornare a ruggire. La gabbia è stretta. Progetti veri per Conte non ci sono. Affascinanti neanche. Napoli sarebbe un ripiego, nonostante la grande piazza che lo aspetterebbe. Ma sognava qualcosa di diverso di lavorare per De Laurentiis e Manna anche se dietro Manna c’è l’ombra di Paratici che attende la fine della squalifica. Conte non sente De Laurentiis da gennaio quando in piena emergenza era pronto a fare ponti d’oro al mister leccese. Ora ha frenato. Conte aveva un sogno: il Milan. La squadra gli piaceva, Ibra anche, la tifoseria tantissimo e la città manco a dirlo. Furlani, però, ha frenato. Chi dice che Conte chiede calciatori affermati e costosi significa che non studia, non conosce la storia e non approfondisce. Esempio Inter: Bastoni è un bonus di Conte, Hakimi idem, Lukaku è costato ma grazie a Conte la società ha fatto una grande plusvalenza che ha reso solo con Conte; poi solo flop. I rossoneri vogliono ripartire da Pioli ma per farlo Furlani non ha considerato una cosa: se giovedì esci a Roma, Pioli non puoi confermarlo neanche se passi per il Vaticano e chiedi la benedizione a Papa Francesco. E anche se vai in semifinale il discorso non cambia: Pioli, grazie, ma qui hai finito!