La presenza incombente di Antonio Conte sulle panchine maggiori d’Italia dura ormai da mesi, ma adesso ci siamo. Nel giro di un mese e mezzo le situazioni incerte delle varie panchine si risolveranno, e Conte è il nome più eccellente a disposizione.
Con il Milan i contatti ci sono già stati, non hanno portato a nulla di concreto per divergenze di direzione, che si aggiungono al costo imponente dell’assunzione di Conte (circa 27 milioni per 3 anni) che comportano la assoluta certezza delle proprie convinzioni qualora si decidesse di intraprendere la strada. Contestualmente, il Milan da gennaio ha cominciato a tirare dritto nei risultati e l’idea di sostituire Pioli si è allontanata. Ma se non vincere l’Europa League sarebbe condonato solo in caso di eliminazione contro il Liverpool e il Bayer Leverkusen, essere eliminati dalla Roma invece peserebbe come un macigno sulla tolda scricchiolante della nave guidata da Pioli. E farsi vincere lo scudetto in faccia dall’Inter nel derby sarebbe l’ultima goccia dal peso atomico capace di fare affondare la barca.
Certo è una politica improponibile per un club come il Milan pensare che possa essere una partita, in fondo inutile ai fini del campionato del Milan, come il derby a decidere il futuro a medio termine. Ma tant’è, a Pioli non si perdona il peccato originale dei 5 derby consecutivi persi (o bisognerebbe dire dire del derby di semifinale di Champions), e dovesse la seconda stella arrivare nella stracittadina allora verrebbe presentato un conto unico.
A quel punto le strade per il Milan si aprirebbero: la volontà di Ibrahimovic è di andare su Conte, e cambiare Pioli rafforzerebbe la sua posizione a fronte della dirigenza orientata su nomi più esotici.
Nel frattempo il Napoli aspetta. L’offerta a Conte è formulata, ed è anche l’unica concreta sul tavolo del tecnico salentino. Che se fino a qualche mese fa aveva declinato l’entrata in corsa, adesso non ha ancora dato una risposta definitiva. Il Napoli non è la sua prima scelta: non per blasone o possibilità economiche, ma per la problematicità del lavorare con un presidente umorale come De Laurentiis. Il Napoli aspetta Conte; Conte aspetta di vedere se arriverà qualcos’altro, sennò potrebbe decidere di accettare la proposta di Aurelio.
Sa Andonio che da Torino non arriveranno segnali: Giuntoli ha deciso per Thiago Motta, e la lettera di Elkann è la proclamazione della delega di pieni poteri, nonché la certificazione del progetto giovane, non necessariamente alle basi di un ciclo Conte (e tra i motivi di disaccordo anche con il Milan).
C’è infine la pista Erasmus: dall’estero parecchio dipenderà anche delle eliminatorie Champions, anche se è sulle deluse di Premier che Conte ha lavorato ultimamente. Ma per ora Manchester United e Chelsea continuano a essere re tentenna, mentre il PSG non si è mai manifestato, anche se potrebbe essere la soluzione più logica, ma il plenipotenziario Campos non ha nella sua visione un allenatore alla Conte. Ci sarebbe anche il Bayern, con cui un contatto esplorativo sì che c’è stato, ma dove persiste per ora la volontà di scegliere solo un allenatore tedesco.
E dunque per ora, a metà aprile, il futuro di Conte oscilla tra la certezza Napoli e la possibilità Milan.
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