L’ultimo granello di sabbia all’interno della clessidra è sempre più vicino a posarsi alla base. L’Inter soffre ma vince, espugnando anche il campo dell’Udinese in extremis, e si avvicina alla matematica certezza dello scudetto. Nella fase decisiva del campionato, in cui il Milan sembra essersi ripreso e in molti, dopo la vittoria contro il Lecce, hanno messo nuovamente i rossoneri nella corsa scudetto, i cugini hanno dato un’altra sterzata alla Serie A. Via tutti i possibili fantasmi e il nervosismo che si è accumulato nelle ultime settimane, soprattutto dopo l’eliminazione dalla Champions League che in pochi si aspettavano.
Dominio
I numeri sono indicativi e riassumono alla perfezione perché la formazione di Simone Inzaghi alzare al cielo il trofeo: 26 vittorie in 31 partite, un dominio totale in un anno in cui all’allenatore nerazzurro era stata chiesta la seconda stella cucita sul petto. Al momento sono 14 i punti di vantaggio sui cugini, e un derby apocalittico per una parte della città e tragico per l’altra è ancora possibile. Inzaghi può essere soddisfatto e lo ha confermato nel post partite di Udine: forse ieri si è sentita un po’ di tensione proprio perché l’Inter ha voglia di vincere e umiliare i cugini di fronte a loro.
Ora, però, è solo il momento di andare avanti: negli ultimi mesi alcune pedine dello scacchiere hanno avuto un calo evidente, Marcus Thuram su tutti. La profondità e la maturità della rosa hanno però fatto il resto ed evitato a Inzaghi ulteriori guai: conto alla rovescia, adesso, per arrivare a venti in bacheca e riportato dalla sponda nerazzurra lo scudetto. In attesa di un futuro da programmare, Inzaghi può essere soddisfatto: questa Inter ha stravolto la concorrenza. Dalla prima giornata in poi, un dominio totale che culminerà con la seconda stella cucita sulla maglia. In maniera meritata.