Dopo la partita contro il Verona, Massimiliano Allegri – in conferenza stampa – disse che “per creare ci vuole molto tempo, per distruggere basta un attimo”. Ecco, la Juventus non è guarita dopo la vittoria contro la Fiorentina e i problemi avuti in questa stagione non possono essere spazzati via da due vittorie di fila. I bianconeri, dopo nove partite senza vittoria, hanno però avuto la forza di rialzarsi nella sfida che contava di più, la semifinale d’andata di Coppa Italia, contro la Lazio, ultima spiaggia per far sì che questa stagione non si concluda nella maniera più fallimentare possibile.
Cambio di passo?
In passato la Juventus vinceva con un gioco che faceva fatica a venir fuori, ma almeno i risultati venivano raggiunti e altri problemi, che sembravano di contorno, sono stati accantonati. Quest’anno, però, tutte le vulnerabilità della squadra sono venute fuori e una rivoluzione servirà, a prescindere da come finirà questa stagione, con la qualificazione alla prossima Champions League che è sempre più vicina all’aritmetica. Nelle ultime gare, nonostante due vittorie, i bianconeri hanno continuato a dimostrare e confermare i propri limiti stagionali, soprattutto in fase offensiva dove diverse pedine fanno fatica a imporsi.
Ecco, serve una rivoluzione perché un’altra stagione così non è concessa, perché una squadra che è abituata a vincere non può permettersi altre debacle. Con o senza Massimiliano Allegri? Chissà, a prescindere da chi sarà il nuovo condottiero la sostanza e gli obiettivi non cambiano.