Alla fine arriva Frattesi: per la quinta volta il centrocampista nerazzurro mette la propria firma partendo dalla panchina, con una certa propensione a segnare proprio nei minuti finali. E per un Frattesi alla ribalta, c’è uno Scamacca che all’Atalanta è tornato a farsi vedere nella sua miglior versione, con due gol nelle ultime due uscite che fanno ben sperare la Dea ed anche il ct azzurro Spalletti.
In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto per parlare di loro l’attuale dg dell’Atletico Morena, Emiliano Leva, scopritore dei due talenti ai tempi della Lazio.
Proprio quando si parlava di Retegui come attaccante principe della Nazionale, Scamacca ha fatto due gol in due partite. La sfida per la maglia da titolare ad Euro2024 è ancora aperta?
“Sinceramente sono rimasto un pochino allibito a vedere che non fosse stato convocato nelle ultime uscite degli Azzurri. Conosco bene Gianluca e so che in queste situazioni lui è pronto a reagire ed a mettersi in gioco. Lo ha fatto subito con due gol non indifferenti. Secondo me lui è pronto, ha tutte le qualità e la voglia per fare bene”.
È arrivato da Gasperini un po’ da svezzare: dopo quasi un anno il percorso fatto è in linea con quanto si aspettava?
“Per quanto mi riguarda sì, è in linea con le aspettative che avevo. Quest’anno è riuscito a superare qualche problema fisico, sta facendo un percorso ed ha ancora molti margini di crescita. Il giocatore c’è, anche se nel calcio non si finisce mai di migliorare, ma lui sta mettendo in pratica tutte le sue conoscenze”.
Frattesi ha subito anche critiche nel corso dell’anno, quando segnava meno, ma al suo primo anno all’Inter è a 7 gol…
“Ad inizio anno dissi che per me ne avrebbe fatti 10 e tanti pensarono che esagerassi. Anche ieri invece ci ha messo lo zampino regalando 3 punti all’Inter, è indiscutibile. Uno come lui avrebbe spazio in qualsiasi top club: all’Inter ne sta avendo meno per l’abbondanza che c’è, ma sta facendo sentire eccome il suo apporto. Non ce ne sono molti come lui”.
Arriva anche Zielinski, ma l’anno prossimo può essere più spesso titolare rispetto a quest’anno, in cui dice la sua soprattutto negli ultimi 30 minuti?
“Penso che il fatto che entri spesso nell’ultima mezz’ora dipenda dal fatto che Inzaghi voglia tenere alto il ritmo di gioco e lui è funzionale con la sua corsa. Poi dipende da come si vuole impostare il gioco, lui è uno eccezionale negli inserimenti e riesce anche a finalizzare il gioco”.
Come riesce ad entrare dalla panchina ed essere spesso così decisivo?
“E’ dovuto alla concentrazione alta che mantiene sempre, con la quale si fa trovare sempre pronto. Poi ci sono la sua grande determinazione ed il coinvolgimento che ha nel gruppo e nella squadra. Il futuro è suo”.
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