Retroscena incredibile su Michael Schumacher, i tifosi restano senza parole: nessuno lo avrebbe mai pensato
Da anni ormai di Michael Schumacher si sono perse le tracce pubbliche. Sull’ex pilota tedesco, dal tragico incidente di Meribel, si conoscono pochissime informazioni. Di fatto, sulle sue attuali condizioni di salute si sa poco o nulla. Eppure, di Schumi si continua a parlare ancora. E forse si parlerà sempre, perché di piloti del suo talento ne sono nati pochissimi, e di campioni in grado di entrare in questo modo nell’immaginario collettivo dei tifosi probabilmente non ne nascerà forse più nessuno.
Nonostante questo, Schumacher è ancora in grado di sorprendere tutti. Se non direttamente, attraverso alcuni retroscena piuttosto clamorosi che, a cadenza regolare, vengono diffusi e raccontati da chi ha potuto conoscere da vicinissimo il fuoriclasse teutonico, ha potuto vivere le emozioni di una carriera che ha regalato più di un testacoda sorprendente.
Conosciamo tutti, ad esempio, le vicende di Schumacher in Ferrari, la chiusura della sua carriera, piuttosto complicata, in Mercedes, i suoi splendidi inizi in Benetton. Ma c’è stata un’altra scuderia fondamentale nella vita di Schumi. Una scuderia che ha creduto in lui, almeno in parte, e che di fatto gli ha permesso di fare quel primo passo in grado di dare davvero il via a un’avventura con pochi eguali.
Schumacher, spunta un retroscena clamoroso: nessuno ci credeva
Nel 1991, a 22 anni già compiuti, Schumacher era ancora un pilota in erba, con zero esperienza in Formula 1. Ma aveva un manager che dalle idee chiarissime. Conosceva perfettamente il talento del proprio pilota e aveva intenzione di farlo esplodere a tutti i costi, anche bluffando se necessario.
Quando la Jordan gli chiese se avesse un pilota da potergli affidare per un gran premio a Spa-Francorchamps, a causa dell’arresto di Bertrand Gachot, uno dei piloti della scuderia irlandese, Willi Weber decise quindi di mentire completamente: “Certo, ne ho uno forte e che conosce perfettamente il tragitto“. Era Michael, un ragazzo senza esperienze e che a Spa non aveva mai corso.
Fu un battesimo tremendo, almeno dal punto di vista dell’impatto. Il suo compagno di scuderia, Andrea De Cesaris, non gli diede grande supporto. Giusto qualche consiglio fugace. Poco per potergli semplificare la vita. Ma il ragazzo, nonostante l’inesperienza, di talento ne ha da vendere.
E così, dopo libere piuttosto difficili, in qualifica riuscì a sorprendere tutti, piazzando un ottimo settimo tempo, contro l’undicesimo dello stesso De Cesaris. Peccato che le cose in gara andarono diversamente. Dopo tre giri, la frizione andrò in fumo e Schumi fu costretto ad accostare, abbandonando anticipatamente la corsa. Il sogno durò poco, molto poco, ma quanto bastava per far conoscere all’intero circus il suo talento. Quello stesso talento su cui Briatore decise di scommettere, dando il via a una carriera che oggi è entrata di diritto nella leggenda del motorsport.