Editoriale Calcio

La Manna de Dios. Milan, non è troppo tardi. Tiro Mancini

De Laurentiis vuole cambiare progetto. Finora settore giovanile e squadra B non erano di suo interesse, adesso vuole ripartire dal basso e formare calciatori. Non è sbagliato il concetto ma viene da chiedersi cosa abbia aspettato tutti questi anni. Per ricominciare e sistemare tutti i guai di quest’anno vuole affidarsi al Direttore della Juventus, Manna, giovane e preparato. Se poi sarà pronto per la guerra che troverà a Napoli questo saprà dircelo solo il tempo. Parlano di un direttore fenomeno e di un predestinato. Certamente la Juventus poche volte si è fatta sfuggire i fenomeni e adesso con Giuntoli è pronta all’anno zero. Se Manna è l’uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto ce lo dirà solo il tempo e il lavoro. Il Napoli ha bisogno di una profonda rivoluzione. Dal direttore all’allenatore fino a gran parte della rosa che con lo scudetto ha chiuso un ciclo e certamente non l’ha aperto. De Laurentiis ha grandi meriti da manager ma su calcio e aspetti gestionali ha fatto acqua da tutte le parti. Oggi il Napoli ha bisogno di fare chiarezza immediatamente e, allo stesso tempo, sui calciatori deve avere le idee chiare per ripartire da subito. La prossima stagione dei partenopei è già iniziata. L’unica cosa che conta in questo campionato è arrivare alla fine il prima possibile. Tutti contano giorni e ore.

Stagione, invece, non ancora compromessa per il Milan che si sta mangiando le mani per aver sprecato troppo nel girone di andata ma ora sta chiudendo bene in campionato, con un secondo posto da sigillare, ma soprattutto nelle condizioni in cui si ritrova il Milan non è vietato porsi limiti in questa Europa League. Il Milan è più forte della Roma ma dovrà dimostrarlo nel doppio confronto. I rossoneri hanno ritrovato infortunati, condizione fisica e brillantezza in alcuni ruoli chiave. Troppi ko hanno condizionato la stagione. Poi di chi sia la colpa, dall’esterno, non possiamo saperlo. Giovedì sarà una partita cruciale per una stagione che ha già emesso qualche verdetto per il Milan. Pioli è eterno. Ogni volta che gli stanno togliendo la poltrona lui sta zitto, lavora e si incatena. Questo è un grande merito per un grande professionista. Se poi Pioli strapperà realmente la conferma merita solo applausi ma se la società non capisce che bisognerà alzare ancora di più l’asticella si rischia di perdere ancora un anno, fatto di buone prestazioni ma di zero vittorie. Il Milan la vittoria ce l’ha nel dna e se giochi bene, arrivi secondo o arrivi in finale ma non porti a casa nulla non puoi considerarla una stagione positiva. Se sei il Bologna va bene ma il Milan deve vincere non giocare bene e prendere applausi.

Infine un passaggio sulle polemiche che hanno coinvolto il difensore della Roma, Mancini, post derby. Addirittura la procura federale vuole aprire un’inchiesta. La Procura Federale dovrebbero chiuderla perché non serve a nulla e interviene solo sulle sciocchezze mediatiche. E’ uno specchietto di finti moralisti per la Federazione. Pensassero ai veri illeciti che ci sono nel calcio, nei bilanci e in tutto il mondo del pallone. Mancini sarà stupido, antipatico e arrogante ma colpevolizzarlo per uno sfottò sembra troppo. Ormai viviamo nel Paese dei finti perbenisti, falsi preti, tutti a giudicare anche se un calciatore sfotte gli avversari a partita finita. Ha chiesto anche scusa, cosa volete fare ammazzarlo? Squalificarlo? Paese ridicolo, in un calcio senza un minimo di credibilità. Dopo il circo Acerbi, apriamo il circo Mancini. Almeno parliamo di qualcosa. Prima li incolpiamo di non tenerci alla maglia, poi esultano troppo (seppur male) e li indaghiamo. Mettetevi d’accordo ma soprattutto indagate sulle vere porcate del calcio e non su un calciatore che sventola una bandiera stupida che non faceva neanche ridere i romanisti.

Michele Criscitiello

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