Sono già passati dodici anni da una delle più grandi imprese sportive nella carriera di Alex Zanardi: il ricordo è commovente
Il tempo fugge via, inesorabile, e si lascia dietro sogni e speranze che spesso non si realizzano, e che anche quando lo fanno possono trasformarsi in dolci ricordi in grado di aumentare se possibile la nostra malinconia. Dodici anni fa Alex Zanardi era nel pieno della sua seconda vita, e rivedere oggi delle immagini di quell’epoca all’apparenza così vicina, ma ormai lontana, non può non regalare sensazioni controverse a tutti i suoi tifosi e agli appassionati di sport.
Nel 2012 nessuno avrebbe potuto immaginare che successivamente il destino si sarebbe accanito in tale maniera contro un uomo che aveva già sofferto molto e aveva dimostrato di poter trasformare quella sofferenza in nuova energia, in uno stimolo per poter raggiungere quei traguardi che molti ritenevano irraggiungibili.
Invece, quanto accaduto nel giugno del 2020, è stato un vero colpo per tutti coloro che hanno visto in Zanardi il più fulgido esempio di resilienza applicata allo sport. O più in generale alla vita. E se è vero che di notizie fresche sulle sue attuali condizioni non ce ne sono, le speranze che possa presto tornare a una vita pubblica attiva, più in forma che mai, non sono ancora state sepolte nel nostro cuore. Anche se quel che ci resta per il momento è una manciata di bei ricordi destinati forse a renderci più amara l’attualità.
Succedeva dodici anni fa: immagini incredibili, i tifosi di Zanardi si commuovono
Dopo l’incidente tremendo del Lausitzring, Zanardi non si è mai arreso e ha sempre dimostrato di volersi mettere ancora in gioco in attività e competizioni agonistiche, diventando un esempio per tutti noi. Ha cominciato molto presto a partecipare a varie competizioni per atleti con disabilità, ed è diventato nel giro di pochi anni un campione di paraciclismo, correndo in handbike nelle categorie H4 e H5.
Sfide probanti per il suo fisico che lo hanno visto però diventare per lui il pane quotidiano. Così, nel 2007 ha conquistato uno straordinario quarto posto nella maratona di New York, nel 2010 ha conquistato la maglia tricolore ai campionati italiani di ciclismo su strada, l’anno dopo ha vinto la medaglia d’argento nella prova a cronometro nei mondiali di Roskilde, per poi vincere la maratona di New York nel 2011 e quella di Roma nel marzo 2012.
Un’ascesa inarrestabile culminata con la partecipazione ai Giochi paralimpici di Londra 2012, in cui arrivò con ambizioni di medaglia sia per la cronometro sia per la gara su strada. Ambizioni che si trasformarono in un trionfo, con la conquista di due straordinarie medaglie d’oro che oggi vengono ricordate con grande commozione da tutti i suoi tifosi.
Alex Zanardi winning gold in London 2012. #ParaMoments pic.twitter.com/2sZoVoAEpW
— DFT (@DFTPNK02) April 5, 2024
Da allora sembra passata un’eternità. Dodici anni dopo la gloria resta intatta sul suo nome, ma di Zanardi si sono quasi perse le tracce, a causa di un secondo tremendo incidente che avrebbe potuto costargli la vita, ma che di certo lo ha messo ancora volta a dura prova.