Un vero disastro per la Ferrari la pista di Suzuka. Carlos Sainz e Charles Leclerc arrivano in Giappone con un ostacolo da superare
La Ferrari ha vinto il Gran Premio di Melbourne in scioltezza, dopo il ritiro di Max Verstappen in avvio. Nel Paese del Sol Levante le cose saranno però diverse, dato che la configurazione della pista sembra non premiare la Rossa.
La Ferrari sbarca in Giappone con la consapevolezza di avere una monoposto molto più competitiva di quella della passata stagione. La SF-24 è riuscita a centrare un podio in tutte e tre le prime gare di questo campionato e ha consentito a Sainz e Leclerc di portare a casa una fantastica doppietta in quel di Melbourne. Meglio di così era difficile poterlo immaginare, anche perché nella classifica iridata il monegasco è a soli 4 punti da Verstappen.
Suzuka sarà però un banco di prova molto importante per capire le reali ambizioni della Rossa in questo Mondiale. Sulla carta la pista di proprietà Honda rappresenta il massimo per la Red Bull, da sempre molto a suo agio da queste parti. Anche la McLaren ha dimostrato nella scorsa edizione di essere da podio e darà battaglia con Norris e Piastri. Vasseur dal canto suo ha detto di essere fiducioso di avere un pacchetto comunque competitivo, ma di certo ci sarà da ottimizzare il lavoro per contenere i distacchi dal vertice. Essere perfetti per competere con Verstappen, un must che risuona a Maranello da mesi.
Ferrari disastrosa in Giappone: l’ultimo successo risale al 2004 e porta la firma di Michael Schumacher
La statistica degli ultimi 20 anni non aiuta i tifosi della Ferrari ad essere ottimisti in vista del Gran Premio del Giappone. L’ultima vittoria del Cavallino Rampante a Suzuka risale infatti al 2004, quando il grande Michael Schumacher chiudeva in bellezza il quinto campionato di fila vinto con la Rossa.
All’epoca la monoposto italiana sembrava imbattibile nel Paese del Sol Levante, esaltata anche dallo stile di guida perfetto del Kaiser. Anche nel 2006 sarebbe potuta arrivare un’altra soddisfazione massima, ma il GP perfetto condotto da Schumi venne interrotto da un guasto al motore a 10 giri dal termine.
Un problema che segnò anche la corsa al titolo, con Fernando Alonso che in Brasile festeggiò il suo secondo alloro consecutivo. Da quel momento in poi il Giappone ha rappresentato un incubo o quasi per la Ferrari, con i vari Massa, Raikkonen, Vettel e lo stesso asturiano, mai in grado di centrare il bersaglio grosso. Nella scorsa edizione Leclerc arrivò quarto e Sainz sesto, alle spalle di Verstappen e di un’ottima McLaren. La speranza è che quest’anno la musica sia diversa.