Solo qualche giorno e riprenderà il campionato di Serie A dopo la sosta per le Nazionali: da qui al termine della stagione ci sono 9 giornate, intervallati dalle serate europee, che per il Milan possono significare molto in termini di riscatto di una annata fino a qui sfortunata, ma che nelle ultime settimane Giroud e compagni hanno saputo raddrizzare.
L’ex dirigente del Diavolo, Filippo Galli, è intervenuto in esclusiva per la redazione di SPORTITALIA, per parlare di alcuni temi caldi di casa rossonera: dalla sfida europea contro la Roma (andata l’11 aprile, ritorno il 18), al mercato, fino all’operato dell’allenatore Pioli.
Che sensazioni ha per il Milan in vista della doppia sfida europea contro la Roma, che potrebbe vale un’altra semifinale europea?
“E’ una sfida sicuramente difficile. La Roma è in un momento positivo dopo il cambio d’allenatore, c’è molto entusiasmo nella Capitale, però anche il Milan arriva da una serie positiva di risultati che gli hanno permesso di superare la Juventus in classifica posizionandosi al secondo posto. Sono due squadre che dovrebbero essere in buona salute, chiaramente ora c’è stata la sosta e quindi dipenderà anche da come torneranno i vari giocatori dalle rispettive Nazionali”.
Un eventuale secondo posto e un bel percorso in Europa League: sarebbe difficile chiedere di più a questa squadra secondo lei, o non è così?
“Il Milan attualmente è secondo, quello che stona sono i 14 punti di distanza dall’Inter. Però credo che Pioli abbia fatto un buon lavoro considerando anche il fatto che sia stato per un certo tempo senza tanti giocatori per i tanti infortuni, soprattutto nel periodo più decisivo in Champions. Questo ha creato un handicap importante”.
Ripartirebbe da Pioli a prescindere dal finale di stagione?
“Non è una scelta che spetta a me, ci sono le persone in società pagate per fare queste scelte. Per quanto mi riguarda Pioli ha dimostrato di avere la squadra dalla sua parte, ha dimostrato di saperla guidare anche nei momenti di difficoltà. Ha sempre tenuto la barra dritta, quindi perché no?”.
Giroud sembra lontano dalla permanenza. Il “9” è il ruolo sul quale punterebbe forte per un investimento sul mercato? Zirkzee le piacerebbe in tal senso?
“Sicuramente quello di Zirkzee è un profilo importante, anche se è ancora presto per poter dire qualcosa. Dipende anche da cosa accadrà a Giroud, se davvero andrà via. Poi leggo che vengono accostati diversi nomi, molti dei quali sono giovani ed i dirigenti rossoneri li conoscono certamente meglio di me e sono certo che verrà fatta la scelta giusta in tal senso, valutando vari aspetti primo fra tutti il fatto che debba trattarsi di un profilo adatto ad un club importante come il Milan”.
Quanto è stato importante l’inizio di un certo tipo di lavoro fatto con il settore giovanile, a partire da quando lavorava ancora al Milan e quanto ancora oggi i rossoneri portano avanti questo modo di lavorare?
“Non spetta a me fare questo tipo di valutazioni oggi essendo al di fuori, non serve pensarci. Qualche ragazzo è rimasto e ci sono diversi collaboratori che sono gli stessi di quando c’eravamo noi, anche se oggi chiaramente seguiranno le direttive di chi li coordina come giusto che sia. Al di là dei giocatori che oggi giocano fra i professionisti, quello che mi preme sottolineare è la crescita che hanno avuto tutti loro dal punto di vista della crescita della persona, non solo dal punto di vista tecnico ecco. Il sapersi relazionare, essere parte del gioco di squadra e del gruppo”.