Terminata l’ultima sosta per le Nazionali, la Serie A è pronta a tornare in campo per l’ultima fase della stagione. Il campionato ha ancora tanto da dire, con diverse squadre che stanno provando ad accedere all’Europa. Tra queste c’è il Bologna, che sta continuando la sua splendida corsa per raggiungere la prossima edizione della Champions League, con un quarto posto attuale che è stato guadagnato con grande merito, frutto di un lavoro preciso e oculato. Motta ha dato una grande identità alla sua squadra, dalla difesa all’attacco non c’è un reparto che non funzioni in maniera magistrale.
Il centrocampo è uno di questi. Giovanni Sartori è stato bravo a crearlo a immagine e somiglianza della filosofia del suo allenatore. Calciatori intercambiabili, posizioni camaleontiche; tutti sanno cosa fare e lo fanno nel miglior modo possibile, leggendo alla perfezione ogni fase di gioco. Lewis Ferguson è il tuttofare del reparto: corre, in avanti e all’indietro, e ha un’intelligenza tattica mostruosa. Remo Freuler è il metronomo di questa squadra, detta i tempi in mezzo al campo e grazie alle sue qualità la manovra diventa più fluida. Michael Aebischer, nel centrocampo a due o a tre, rende al massimo qualunque sia il modo di giocare della formazione avversaria e, tra la fase di non possesso e quella di transizione, è sempre al posto giusto. E poi Giovanni Fabbian. Al primo anno in A si sta subito imponendo: gol pesanti, sente la porta come pochi altri.
Non bisogna dimenticare Nikola Moro e Oussama El Azzouzi: riserve che è impossibile definire tali, perché che giochino dal 1′ o dal secondo tempo rendono sempre allo stesso modo. Da notare anche la crescita tecnico-tattica di Kacper Urbanski, che con Motta ha riscoperto anche il ruolo d’esterno. Un centrocampo che sa fare tutto, può indietreggiare senza problemi e può creare in fase offensiva. Non ci sono segreti: solo un grande lavoro, spirito di sacrificio. Alla ricerca di un sogno.