C’è tanto fermento intorno alla situazione della Juventus in vista della prossima stagione. I bianconeri devono ancora conseguire l’obiettivo minimo stagionale della qualificazione alla Champions League improvvisamente complicatasi, ma già si parla del prossimo anno. In primo piano, ovviamente, resta il centrocampo bianconero, il reparto della rosa più bisognoso di innesti. La stagione ha sottolineato una volta di più come alla mediana della Juventus manchi qualità tecnica e creatività.
Juventus, la rivoluzione del centrocampo non può più attendere
Non bastano la spenta regia di Locatelli, la fisicità di Rabiot e il dinamismo di McKennie, alla Vecchia Signora serve di più. Alla Juventus servono giocatori in grado di risolvere la gara con un tiro dalla distanza o un’invenzione per gli attaccanti. Serve qualcuno che cambi il ritmo compassato del centrocampo delle ultime due stagioni. Una mediana che aveva in Adrien Rabiot l’uomo di spicco lo scorso anno e Weston McKennie in questa stagione corrente. E nei loro casi non si tratta solamente di una situazione tecnica, di campo, ma anche contrattuale. Infatti, il francese è notoriamente in scadenza e ha con Allegri un rapporto speciale. Mentre lo statunitense ha un contratto fino al 2025, ma il rinnovo al momento è bloccato a causa delle richieste dell’entourage del texano.
Insomma, la situazione rischia di lasciare la Juventus senza due dei tre titolari del centrocampo 2023/24. E il solo rientro di Fagioli, inamovibile nella stagione 2022/23, ovviamente non basterà a rimettere in piedi un centrocampo di livello. Serviranno almeno due, se non tre innesti. Ma ad oggi per la Vecchia Signora è difficile programmare perché senza la sicurezza della Champions League, Giuntoli non può prevedere i margini di spesa e probabilmente nessun calciatore sarebbe disposto a dire sì a prescindere.
La scelta sull’allenatore cambia l’orizzonte
Se Koopmeiners rimane, a prescindere da chi guiderà la Juventus 2024/25, l’obiettivo numero per il centrocampo, con lui coesistono tanti altri nomi, ma alcuni di questi sono legati soprattutto alla guida tecnica. Basti pensare che in caso di addio di Allegri e dunque di Rabiot la Juve potrebbe trovarsi nello scenario di dover sostituire sia il francese che McKennie. Certo, entrambi regalerebbero spazio di manovra perché i bianconeri risparmierebbero circa 10 milioni lordi d’ingaggio e incasserebbero non meno di 20/25 milioni dal cartellino dell’americano.
Ma tanto dipenderà appunto da Allegri in o out. Un avvicendamento in panchina, con arrivo del candidato numero alla successione, Thiago Motta, potrebbe portare con sé anche un elemento di qualità come Lewis Ferguson. Ma è tutto ancora in divenire. Quel che sembra certo al momento è che in casa bianconera si vive un momento di grande confusione a causa anche di una dirigenza, a parte Giuntoli e Manna, poco presente nella vita quotidiana del club.