Jannik Sinner non conosce pietà, il dato del tennista azzurro è incredibile: contro di lui non c’è alcuna speranza
Il dominio di Jannik Sinner nel mondo del tennis è quasi certificato ormai. Sono pochi i giocatori che possono riuscire a impensierire l’azzurro di questi tempoùi, pochi quelli che possono affermare, senza timore di smentita, di averlo sconfitto da quando è diventato lo Jannik implacabile che stiamo ammirando. E se della sua crescita si sono accorti molti rivali più temibili, da Djokovic a Medvedev, c’è un altro dato che lascia senza parole e dimostra quanto il tennista italiano sia spietato e privo di scrupoli, chiunque sia l’avversario al di là della rete.
Il tennis è un gioco, nel gioco l’obiettivo è vincere, nella maggior parte delle volte, e per questo motivo avere pietà non ha molto senso, se non in occasioni specifiche. Una piccola lezione che Sinner ha imparato molto presto, o che probabilmente non ha nemmeno avuto bisogno d’imparare, connaturata nel suo spirito da agonista nato.
Se contro i migliori giocatori al mondo ha infatti spesso dimostrato di non lasciare molto spazio all’emotività, di non diventare facilmente preda di emozioni e sensazioni che possono irrigidire il braccio e rendere più complicato gestire le partite, è contro un’altra categoria che ha dimostrato il volto più severo, quello di un giocatore che non guarda in faccia a nessuno e che gioca sempre per vincere, contro tutto e tutti.
Per i tennisti italiani contro Sinner non c’è alcuno scampo. L’altoatesino è una macchina da guerra contro tutti, ma soprattutto contro i connazionali. Lo ha confermato in quel di Miami, vincendo l’ennesimo derby contro Andrea Vavassori, giocatore esperto e pericoloso (soprattutto in doppio). Ma si è trattato solo di una riconferma ulteriore per ingrossare una striscia già piuttosto eloquente.
La statistica di Sinner nei derby parla infatti molto chiaro: quando ha incontrato un azzurro Jannik non solo ha vinto sempre, dodici volte su dodici, ma ha addirittura concesso solo 3 set ai propri avversari. A dimostrazione di quanto sia di un altro livello rispetto a tutti gli altri tennisti italiani attualmente presenti nel circuito.
A pagare più volte lo scotto di dover affrontare il numero uno azzurro è stato Lorenzo Sonego. Il tennista torinese ha incontrato quattro volte Sinner, una anche in un torneo dello Slam, a New York, e ha dovuto sempre affrontare una dolorosa sconfitta. Stessa sorte per Musetti, due volte battuto da Sinner (o tre se si considera un ritiro prima di scendere in campo a Barcellona).
In passato Jannik ha sconfitto però anche Stefano Travaglia, Gianluca Mager e Franco Agamenone, oltre a due dei migliori tennisti italiani degli ultimi anni, come Fabio Fognini (superato nel contesto molto prestigioso degli Internazionali d’Italia), e Matteo Berrettini, sconfitto invece nell’ultima edizione dell’Open di Canada, torneo che rimane per ora il suo unico successo in un Masters 1000.
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