La Juventus deve pensare al presente senza proiettarsi troppo nell’ottica futura. La squadra di Allegri è in crisi vera: una sola vittoria nelle ultime 8 partite. Andamento a dir poco lento per la truppa bianconera, che anche contro il Genoa ha sbattuto su un muro. Le prestazioni deludenti si stanno ripetendo a raffica senza soluzione di continuità e il tecnico, nel finale di partita, ha mostrato tanto nervosismo davanti alle telecamere.
Anche quando Allegri non ha mostrato preoccupazione, ecco che è emersa quella superficialità analitica che una squadra di questo calibro non si merita affatto. La preoccupazione deve esserci eccome perché le scelte decisionali, così come alcuni risultati, sono a dir poco sconcertanti. Quasi come se Allegri fosse in una bolla, dalla quale non riesce ad uscire. Una gabbia che ricchiude le difficoltà dell’andamento bianconero. Il terzo posto è stato provvisoriamente salutato, ma continuando così la discesa rischia di essere costante e progressiva.
In questi giorni si discute molto della politica societaria attorno al futuro di Soulé. Tanti titolari hanno deluso le aspettative e Chiesa deve dare segnali di riscossa in vista dell’estate. Perché, allo stato attuale, possiamo affermare che è uno dei papabili indiziati a partire verso altri lidi. Ma anche altre pedine è possibile che possano iniziare a guardarsi attorno. Anzitutto serve capire come finirà questa stagione per programmare poi la prossima. Lo stesso Allegri non è stabile sulla sua panchina. Buona parte del tifo bianconero chiede l’addio del tecnico Livornese al termine del campionato in corso. Quel che è certo è che da troppi anni gli obiettivi juventini hanno costantemente abbassato l’asticella, tra risultati scadenti in Champions e campionati condotti a distanze siderali dalla testa della classifica. Qualcosa deve cambiare. E in seno alla proprietà e alla dirigenza stanno certamente ragionando su quello che potrà accadere. In estate, in un modo o nell’altro, qualcosa deve cambiare.