L’undici titolare scelto ieri per l’Italia da Luciano Spalletti ha incluso due esordienti come Guglielmo Vicario e Raoul Bellanova. Se l’estremo difensore ha potuto dimostrare la sua qualità solo in un’occasione nella ripresa pur avendo giocato l’Inter gara; il difensore del Torino ha concentrato gli spunti positivi nei primi 45 minuti. Poi l’esterno del Toro ha dovuto lasciare il campo con un piccolo problema, ma poco male.
Grazie ad una fase centrale del campionato molto positiva, Raoul Bellanova si è guadagnato l’Italia, la Nazionale. Forse favorito anche dall’idea del CT Spalletti di passare ad un modulo con gli esterni a tutta fascia. Così Bellanova, che nel Torino gioca esattamente in quella posizione, all’esordio ha fatto molto bene. Suoi i movimenti in profondità per colpire la difesa ecuadoregna. Suo il cross sul quale Dimarco manca clamorosamente la porta.
Certo, la difesa dell’Ecuador è stata tutt’altro che irreprensibile. Ma riuscire a fermare un Bellanova così rapido ed incisivo non era facile. L’esterno granata ha aggredito gli spazi con grande puntualità e velocità. Sì è distinto per una buona scelta nelle giocate da proporre in zona cross. In generale, la Nazionale ha ereditato da Juric quello che sembra un esterno dotato di velocità e abilità nel cross. Difficile immaginare un esordio con l’Italia migliore. Certo, probabilmente avrebbe volentieri evitato il problema all’intervallo. Ma per Bellanova la prima presenza con la maglia azzurra della Nazionale maggiore dell’Italia sarà difficile da scordare.
Nella scelta di passare ad un modulo con la difesa a tre, il CT Spalletti deve avere considerato anche l’abilità degli esterni a disposizione. I difensori centrali giocano quasi tutti con schieramenti a tre. E anche i terzini negli ultimi anni hanno leggermente alzato il loro raggio d’azione. L’Italia e Spalletti hanno così deciso di adeguarsi alle indicazioni del campionato cercando di favorire l’inserimento di giocatori come Bellanova e Cambiaso.
Detto che l’esterno della Juventus ha comunque fatto molto bene anche a quarto col Bologna. Appare chiaro che la Serie A con tante squadre, anche di vertice, con difesa a tre ed esterni ormai specializzati nel giocare a tutta fascia ha fatto la differenza nella scelta. Bellanova in particolare, proprio con un cultore della difesa a tre come Juric, sta confermando le aspettative che c’erano su di lui ai tempi del Milan. E, ora, a suon di prestazioni si è preso anche la Nazionale.
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