Allacciare le cinture perché per il comandante si può partire. Ecco la primavera e le squadre pronte a prendere immagine e somiglianza dei propri allenatori per i rispettivi obbiettivi. Chi li ha praticamente già archiviati, come Simone Inzaghi con la sua Inter, chi si giocherà il tutto per tutto.
Pioli e Allegri, più per una panchina per il futuro che per un posizionamento presente. Il Diavolo con il tavolo europeo ancora apparecchiato come Atalanta e Roma. Gasp e De Rossi, L’allenatore più longevo della A contro il novellino da Ostia. Dea alla ricerca anche della traccia giusta in Coppa Italia, per un agognato trofeo che darebbe un senso all’era Gasperini.
Roma oggi è la querelle Pinto-Mou, con lo Special One tornato a parlare sul suo addio mal digerito alla Capitale. Quella che ha abbracciato Igor Tudor prendendo i resti di una Lazio devastata e totalmente da ripensare.
I pensieri di Italiano e della Viola poi: un universo ancora stretto nel ricordo di Barone e un futuro, quello del tecnico, da decidere più avanti.
Nell’estate degli spostamenti e dei progetti futuri, nell’Estate dell’Europeo. Con Calzona e il doppio impegno Slovacchia-Napoli. Un azzurro da proteggere e tutelare. Lo sa bene Spalletti, alla guida di una truppa che vuole riportare l’Italia a sognare nelle già fatate nottate tedesche
Gianluca Viscogliosi