Il futuro matrimonio tra Lewis Hamilton e la Scuderia Ferrari continua a fare parlare di sé. E non sempre in maniera positiva…
La stagione appena iniziata sarà per Lewis Hamilton l’ultima tra le fila della Mercedes. Come noto, infatti, dal 2025 il sette volte campione del mondo entrerà a far parte della Scuderia Ferrari realizzando il sogno che aveva nel cassetto sin da bambino.
L’operazione, ufficializzata dal team di Maranello nella serata del 1° febbraio, ha suscitato grande clamore all’interno del paddock, ma soprattutto tra gli appassionati e gli addetti ai lavori.
Per quanto riguarda i tifosi ferraristi, ad esempio, si è registrata una discordanza di opinioni parecchio marcata: da una parte c’è chi ritiene che quello del britannico sia il profilo giusto per rilanciare il progetto della Rossa dopo oltre una decade di insuccessi.
Dall’altra, invece, c’è chi ritiene che l’operazione realizzata dal Cavallino porterà vantaggi esclusivamente commerciali, e che quindi si sarebbe fatto meglio a rinnovare Carlos Sainz anziché puntare su un pilota che arriverà a Maranello all’età di quarant’anni.
Tra coloro che fanno parte del secondo filone di pensiero c’è anche un addetto ai lavori che di titoli iridati un po’ se ne intende. Ci riferiamo ad Alan Jones, ex pilota attivo in Formula 1 negli anni ’70 e ’80 laureatosi campione del mondo a bordo della Williams (1980). L’australiano, intervenuto ai microfoni dell’Herald Sun, è stato tutt’altro che tenero sia nei confronti della Ferrari sia nei confronti del nativo di Stevenage.
“Non so se l’arrivo di Hamilton è ciò che serve alla Ferrari“, ha esordito Jones ai microfoni della nota testata. “Sicuramente è stato un bene sotto il profilo economico perché quando ha firmato il prezzo delle azioni è salito di circa 20 miliardi di dollari”, ha poi aggiunto riferendosi al successo che l’operazione ha riscontrato a livello commerciale.
Il 77enne australiano, tuttavia, pensando alla vicende di pista, è apparso dubbioso sull’apporto che Lewis sarà in grado di garantire alla squadra italiana. “Già adesso George Russell sta iniziando a dargli un po’ di filo da torcere, e più si va avanti, più questo peggiorerà…“, ha sottolineato.
E la chiosa finale è ancora più velenosa e netta: “Il numero di sfilate a cui Hamilton partecipa e il numero di attività che conduce non lo aiuteranno di certo. Sinceramente non sono convinto che la Ferrari non abbia fatto una mossa azzeccata, non credo che Hamilton sia la risposta che cercavano“. Staremo a vedere.
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