Non siamo più la Nazionale dei numeri 9. Ora serve reinventarsi

La nazionale italiana si ritrova per conquistare nuova linfa con la prospettiva degli Europei in programma a giugno in Germania. Due amichevoli contro Ecuador stasera e Venezuela (domenica) per ritrovare brillantezza in vista degli Europei. Nella conferenza stampa dell’altro giorno il ct Luciano Spalletti ha chiarito l’importanza del rientro nei ranghi di Pellegrini: “È uno di quelli che abbiamo atteso tantissimo. Non ce l’ho mai avuto a disposizione. È di alto livello, è un calciatore forte che sa fare più cose, anche metri in quantità durante la partita. Non so che cosa verrà fuori da qui a giugno, ma ci contiamo. Ha avuto dei problemi, li ha sistemati e si trova a suo agio per la qualità che vuole De Rossi”.

I prossimi impegni vedono il 4 giugno la sfida amichevole contro la Turchia, poi il 9 giugno quella contro la Bosnia. Spalletti l’ha chiarito a più riprese: il modulo di riferimento sarà il 3-4-2-1 o il 3-2-4-1, per puntare con grande convinzione sugli esterni. Stasera dovrebbero esserci Jorginho e Barella a centrocampo, dietro tocca a Buongiorno. L’aspetto tattico ovviamente non sarà l’unico esperimento. Spalletti ha l’intenzione di far giocare tutte le pedine selezionate, sfruttando appieno i sei cambi a disposizione. In avanti giocherà dal 1′ Retegui, avrà anche Lucca le sue chance. Raspadori è stato una garanzia per Spalletti ai tempi del Napoli, ma in Nazionale la musica cambia e servono i gol di tutti. Anche Scamacca e Kean possono infastidire i due giocatori sopracitati. La duttilità può essere una chiave, visto che l’Italia di Spalletti ha segnato dodici reti con nove giocatori diversi. Non siamo più la Nazionale dei numeri nove, quindi occorre reinventarsi.

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