Novak Djokovic non ci sta, arrivano dichiarazioni molto importanti da parte del tennista serbo
Non un ottimo periodo quello che sta vivendo Novak Djokovic. Gli ultimi risultati che sta ottenendo sul campo parlano forte e chiaro. In molti, oramai, pensano che il serbo non sia assolutamente più quello di una volta. Prestazioni a parte, però, il nativo di Belgrado da anni porta avanti una battaglia per quanto riguarda le future generazioni di tennisti.
L’associazione fondata dallo stesso serbo e da Vasek Pospisil, “Professional Tennis Players Association“, ha come obiettivo quello di aumentare il numero di atleti in grado di vivere giocando a tennis. Il tennista ne ha parlato nel corso di una intervista che ha rilasciato ai microfoni di Jeffrey Katzenberg trasmessa su YouTube.
Un movimento che è nato nel 2020. Un anno che nessuno mai potrà dimenticare visto che è stato quello della pandemia da Covid. Un anno in cui gli US Open si sono disputati giocando in una “bolla” e senza pubblico. Ed è per questo motivo che fecero nascere la PTAP.
Djokovic, arriva l’annuncio che fa sognare gli atleti
Queste sono alcune delle parole che il serbo ha rilasciato: “La PTAP è una organizzazione in cui i giocatori debbano essere rappresentati nel modo giusto. Sia quello maschile che femminile. In questo momento ce ne sono almeno 500. L’obiettivo è quello di aumentare il numero di giocatori che possono vivere di tennis ed avere organizzazioni migliori per le future generazioni“.
Allo stesso tempo ammette che non vuole essere frainteso visto che il tennis è uno sport in cui si sta facendo davvero bene visto che è popolare e riconosciuto da grandi atleti. Poi precisa: “Pochi di loro sanno che almeno 300/400 tennisti possono vivere praticando questo sport. È un numero piccolo. Molti di questi non hanno uno staff: allenatore, fisioterapista, preparatore atletico ed altro. Fanno tutto da soli come viaggiare e organizzare le trasferte. Abbiamo un Consiglio dei giocatori, ma c’è sempre un conflitto di interessi”.
Djoovic precisa che bisogna sì migliorare questo sport, ma allo stesso tempo mai dimenticarsi da dove vengono. Tanto da fare un esempio con il suo Paese: “In Serbia abbiamo avuto un’era d’oro con quattro numeri uno al mondo negli ultimi 20 anni: io, Ana Ivanovic, Jelena Jankovic e Nenad Zimonjic. Siamo figli della guerra e abbiamo affrontato diverse avversità. Tutto questo ti fa apprezzare quello che hai“.