L’Inter frena ancora. Se di frenata si può parlare. Dopo la pesante eliminazione dalla Champions League, negli ottavi contro l’Atletico Madrid, i nerazzurri non vanno oltre l’1-1 a San Siro contro il Napoli di Francesco Calzona. Ci sono diversi punti da analizzare, e soprattutto attenzione a mettere sul banco degli imputati qualcuno, anche perché la formazione nerazzurra ha dimostrato cose impressionanti fino a questo punto. Nonostante il pari contro la formazione di azzurra, la squadra di Simone Inzaghi ha cercato in tutti i modi un contraccolpo che poteva anche essere fisiologico.
Contraccolpo evitato
Questo perché il cammino in Champions League, soprattutto dopo la gara d’andata contro la formazione spagnola, sembrava essere in discesa verso i quarti di finale. Così non è stato, per una serie di errori e di occasioni mancate, soprattutto nella gara d’andata. La squadra di Inzaghi, però, oltre l’1-1 che racconta soltanto a metà la reazione dei suoi, ha fatto ciò che doveva fare contro una squadra che nonostante le molteplici difficoltà resta in crescita.
Così come resta salda la prima posizione dell’Inter, con uno scudetto che forse quest’anno non è mai stato in discussione e di certo non lo è ora dopo due punti persi. Inzaghi, nel post partita di Madrid, aveva detto che questo ciclo è iniziato tre anni fa: anni in cui la squadra ha cambiato più volte la propria pelle, soprattutto l’estate scorsa quando c’erano dubbi sulle pesanti cessioni effettuate dalla società. Dubbi annullati dallo splendido cammino in Italia e anche in Europa, perché la fase a gironi è stata giocata nel migliore dei modi. Questa Inter ha dimostrato grande maturità, il contraccolpo poteva essere anche più forte e importante da digerire: così non è stato. Merito di un gruppo coeso e di un allenatore che sa come gestire i momenti importanti della stagione.