Dal Motomondiale all’Endurance, Valentino Rossi non ha perso il suo tocco magico ma ora è pronto per una nuova avventura importante
Fino al 2021 il mondo di Valentino Rossi è stato uno solo. Quello del Motomondiale in generale, della MotoGP in particolare con un cammino che nessuno fino ad oggi è riuscito ad imitare. I 13 titoli di Giacomo Agostini sono inarrivabili, ma lui è arrivato ad un passo dalla stella e tutti sanno perché non ci è riuscito.
Poi però il Dottore ha cominciato una vita nuova, sempre nel mondo dei motori. Non nei rally, che pure sono stati sempre una grande passione. Ma nell’Endurance, per coronare l’ultimo dei suoi grandi sogni come pilota, quello della 24 Ore di Le Mans.
Non aveva le basi e così le ha costruite partendo dal basso, anche per capire meglio questo nuovo ambiente e per dimostrare che non si trattava di una scommessa azzardata. Con il Team WRT ha imparato a guidare in un ambiente che non conosceva, è partito con la Audi e oggi guida una BMW M4. Ma soprattutto sta per farcela.
A giugno ci sarà anche luio al via della corsa di durata più affascinante del mondo, anche se non ancora nella categoria che è quella delle Hypercar. Avrebbe voluto sfidare Toyota, Porsche e la Ferrari campione in carica, le seguirà la vicino cercando di fare bene nella sua categoria. E intanto nella prima gara della stagione mondiale in Qatar è arrivato al traguardo con un ottimo quarto posto che sa di aperitivo.
Tutto questo però non significa che abbia dimenticato il suo primo amore. Pecco Bagnaia più volte nelle ultime stagioni ha spiegato quando sia stato importante Rossi fin dal 2015 quando ha debuttato. E ancora di più con i suoi consigli per vincere i due mondiali.
Valentino in teoria è un suo avversario, con il Team VR46 che quest’anno ha cambiato il main sponsor passando alla thailandese Pertamina. In pratica corre con le stesse Ducati Desmosedici, quelle però in versione GP23 che comunque sono molto competitive. E fin dal debutto, con Bezzecchi e Di Giannanntoinio la squadra ha cominciato a battagliare con gli avversari.
Sarà così fino a metà novembre, quando il Motomondiale terminerà come al solito a Valencia. Poi molto probabilmente arriverà una svolta epocale. Perché Valentino Rossi potrebbe tornare al suo vecchio amore. In fondo lo ha ribadito ancora di recente Gigi Dall’Igna a ‘Sky Sport’: per Ducati sarà complicato anche nel 2025 portare otto moto in pista.
E allora chi è destinato a lasciare la Casa di Borgo Panigale? Proprio il team di Valentino, che da tempo ha cominciato a parlare sempre più in maniera intensa con Yamaha. I giapponesi, che non riescono ad uscire dalla crisi, hanno bisogno di un team satellite affidabile e veloce, dovrebbe essere quello.
Pramac non cambierà, ingaggiando nel 2025 lo spagnolo Fermin Aldeguer e anche il Team Gresini ha prolungato il contratto anche per il prossimo anno. Quindi resta il Team VR46, ma Alessio Uccio Salucci che dirige la squadra, intervistato dal MotoGP.com non si è sbilanciato.
“Altri produttori stanno spingendo per avere squadre satellite. Hanno anche l’opportunità di offrire grandi sconti perché ricevono pagamenti bonus dall’organizzatore, quando gestiscono una squadra satellite”. Ecco perché l’ipotesi è allettante.
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