Lo aveva fatto già a San Siro, al gol del 2-1 che aveva eliminato l’Inter dalla Coppa Italia. Lo ha rifatto ieri, al 94′, dopo la rete di Giovanni Fabbian che ha allontanato Roma e Atalanta e confermato un quarto posto che il Bologna vuole tenersi stretto: la corsa di Thiago Motta è l’immagine di questa squadra, il fotogramma di un collettivo che non si arrende mai. Al Castellani, stadio stregato da anni, i felsinei stavano andando nuovamente incontro alla sfortuna, tra azioni non concretizzate e occasioni perse in maniera clamorosa. Ci ha pensato però Fabbian a cambiare il corso del destino e invertire la rotta, puntando il dito verso la qualificazione alla prossima Champions League.
Oltre il 90′
Dopo la sconfitta interna contro l’Inter, qualcuno poteva pensare a un leggero calo mentale: nulla di più falso e lontano dalla realtà, perché quest’anno il Bologna – dopo ogni passo falso – si è sempre rialzato. Anche ieri, contro l’Empoli di Davide Nicola, era attesa una prova di forza contro una squadra che aveva bisogno di punti salvezza. Motta cambia, ancora, e alla fine ha ragione lui: inserisce Fabbian all’80’ e l’ex Reggina ci mette nemmeno 15′ per regalare ai felsinei tre punti importanti.
Contro l’Inter, qualcuno aveva imputato a Motta l’errata gestione dei cambi: alla fine, però, ha sempre ragione lui e lo sta dimostrando da inizio stagione. Non ha mai snaturato la squadra, gioca ed entra in campo chi merita di farlo: ha azzerato le gerarchie ed è proprio questo il segreto del Bologna. Non ci sono undici titolari, ma più di venti calciatori che sanno di valere allo stesso modo. Si aiutano, si spronano, e alla fine vincono: l’urlo liberatorio di ieri sera è stata la palese dimostrazione di tutto ciò, con Fabbian che è andato subito a esultare verso la propria panchina. Con Motta che guardava soddisfatto, consapevole di poter raggiungere un traguardo storico.