Hamilton e Alonso sono ancora sulla cresta dell’onda nonostante siano i piloti più ‘anziani’ del Circus in questo momento: una dichiarazione li accomuna
In due Hamilton e Alonso si sono portati a casa la bellezza di nove titoli mondiali, ma soprattutto il secondo avrebbe meritato molto di più per il suo talento. C’è chi rimpiange di non aver avuto la possibilità di lavorare con due fenomeni di questo calibro.
La Formula 1 attuale non può certo lamentarsi dell’assenza di grandi protagonisti in pista. L’era contemporanea vede sfidarsi sia la vecchia generazione di fenomeni come Alonso ed Hamilton, sia la nouvelle vague costituita da Verstappen, Leclerc, Russell e Norris. Un insieme di elementi che rende il Circus particolarmente interessante. A fiaccare lo spettacolo ci sta pensando però la superiorità tecnica della Red Bull, dominatrice incontrastata del campionato da tre stagioni. Adrian Newey è il vero segreto che c’è alle spalle di questo progetto, avendo saputo interpretare meglio di chiunque altro il discorso effetto suolo.
La RB20 è ancora più evoluta della monoposto che l’ha preceduta e bisogna dare atto ai tecnici di Milton Keynes di aver realizzato un vero gioiello. Qualche tempo fa Fernando Alonso dichiarò: “Non corro contro Vettel, corro contro Newey“, per identificare i meriti dell’ingegnere inglese nella riuscita della Red Bull. Oggi a distanza di un decennio la storia non sembra essere cambiata, tranne per il fatto che a giovarsi di questo dominio meccanico e aerodinamico è Max Verstappen.
Adrian Newey è l’oggetto del desiderio della Ferrari, che dopo aver messo sotto contratto Lewis Hamilton sogna di poter completare la propria rivoluzione interna con un nome di primissimo piano al muretto dei box. Il britannico ha sempre confessato di avere due grandi rimpianti nella sua carriera: non aver potuto lavorare con Alonso e Hamilton. A questo aggiungeva anche la stima che ha sempre nutrito per il “mito Ferrari”, più volte sfiorato in passato con trattative molto avviate.
Un concetto quello relativo ai due veterani ribadito nei mesi scorsi al podcast ‘Beyond the Grid’: “Emotivamente avrò sempre un po’ di rimpianto per non aver mai lavorato per la Ferrari e lo stesso vale per Fernando Alonso e Lewis Hamilton. Sarebbe stato favoloso lavorare con loro, ma non è successo”.
A Maranello sognano questa volta di poter incastrare tutti i tasselli del puzzle, per arrivare a dama. D’altronde l’Hornergate sta aprendo degli scenari fino a poco tempo fa davvero impensabili. Max Verstappen potrebbe davvero finire alla Mercedes, alle dipendenze di Toto Wolff. Chissà che John Elkann non possa rispondere con un colpo da 90 sul piano tecnico.
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