Metti, una venerdì sera di Serie A con tre punti in palio e due squadre che lottano strenuamente per un obiettivo. Empoli contro Bologna, Nicola contro Motta, due proposte di calcio diverse opposte, di fronte al pubblico empolese del Castellani e un folto gruppo di supporters rossoblù in arrivo dal capoluogo emiliano. Tanti ingredienti per una sfida che può vale 3 punti per la salvezza dei toscani o 3 punti per il sogno Champions League dei felsinei. Una classica serata da rush finale di Serie A.
Due sconfitte consecutive, ma la sensazione di esserci, di lottare e di poter far male a tutti. È stata indubbiamente sfortunata la squadra di Davide Nicola che contro Cagliari e Milan ha dovuto arrendersi col minimo dello scarto. 0-1 nello scontro diretto coi sardi, 1-0 a San Siro contro i rossoneri. Ma i toscani sono vivi: sia contro i rossoblù isolani, sia nel capoluogo lombardo avevano creato le condizioni per arrivare a punti. Per questo lo spirito di Nicola e del suo Empoli in vista della gara con il Bologna rimane positivo e propositivo.
Stasera al Castellani, l’Empoli farà i conti con qualche problema di formazione con Ismajli assente in difesa e i centrocampisti Grassi e Marin acciaccati. Ma i toscani opporranno sicuramente una strenua resistenza di fronte al Bologna di Motta. All’Empoli i tre punti servono per la salvezza per portarsi temporaneamente a +5 sulla senza retrocessione e ritrovare il gusto della vittoria di fronte al pubblico di casa. Certo, per smuovere la classifica un punto contro una delle prime 8 della classifica fa sempre comodo, ma il bersaglio grosso è possibile tanto più che i rossoblù nell’impianto di Empoli, in Serie A, non hanno mai vinto.
Thiago Motta è un allenatore concreto, la sua squadra ha interpretato ogni gara della stagione per vincere pur utilizzando diverse armi. Per questo il tecnico italo brasiliano, alla domanda sul tabù Castellani ha risposto che non è un pensiero che lo preoccupa o occupa la sua testa. Thiago è concentrato sull’obiettivo: l’Europa. Poco importa se in casa dell’Empoli, i felsinei negli incroci in massima serie non hanno mai vinto. Se il Bologna interpreta la gara con l’Empoli nella maniera giusta può sfatare il tabù e allora potrebbe cambiare anche la visione di questo finale di campionato. Anche perché c’è da reagire a un ko, forse immeritato, contro l’Inter, e tornare a vincere sarà fondamentale per l’umore.
D’altronde la storia comunque ha un peso, non da poco. Vincere dove non si è mai vinto prima, mentre corri per raggiungere un obiettivo enorme come quello della qualificazione alla prossima Champions League è un sogno da perseguire contro ogni tipo di superstizione.
I rossoblù lo dovranno fare senza due titolari fissi Stefan Posch, a casa in attesa della nascita del primogenito, e soprattutto senza Joshua Zirkzee, infortunato e fuori per un mesetto. Ma uno degli artefici di questo Bologna, quel Giovanni Sartori, Re Mida di Bologna, Atalanta e Chievo Verona, aveva pensato anche a questa possibilità e quindi a gennaio aveva acquistato due attaccanti: il danese Odgaard (già autore di due reti) e il giovane Castro. Il “9” del Bologna questa sera a Empoli sarà con ogni probabilità il danese. Ma poco importa se i rossoblù sfateranno il tabù metteranno temporaneamente 6 punti tra loro e le inseguitrici.
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