“C’è delusione per la famiglia Inter, per i tifosi, per la società, ma siamo orgogliosi e del percorso”. E ancora: “Nessun contraccolpo, ci sono 10 gare dobbiamo proseguire per un obiettivo importantissimo”. L’Inter si lecca le ferite dopo la cocente sconfitta di Madrid contro l’Atletico, ai calci di rigore, che costringe i nerazzurri a spegnere le velleità europea già agli ottavi di finale.
All’Inter rimane l’obiettivo seconda stella
Di fronte alla delusione europea, però, Simone Inzaghi guarda oltre e torna subito a parlare del primo obiettivo stagionale. Lo scudetto numero 20, quello della seconda stella, è vicino ma non è ancora impresa compiuta. La Champions League era un bel sogno da coltivare col massimo della serenità, calma che è mancata oggi ai nerazzurri. A questo punto ai nerazzurri rimane il titolo da accoppiare alla Supercoppa già in bacheca. In casa Inter, con il grande vantaggio di potersi preoccupare solo della Coppa dalle grandi orecchie, si sperava di poter ripetere il grande cammino dello scorso anno.
Invece, nella notte di Madrid come in alcune altre serate del girone, nella squadra di Inzaghi è mancato qualcosa. È mancato cinismo, ma anche un po’ di coraggio. I nerazzurri hanno fallito tante occasioni a San Siro nel secondo tempo della gara d’andata e oggi prima del 2-1 firmato Depay. Forse, giocando più coraggiosamente l’ultima gara del girone, quella contro la Real Sociedad, l’Inter avrebbe potuto incontrare un avversario più morbido. È mancata la sfrontatezza dello scorso anno che sintetizzava freddezza nelle gare importanti (vedi il 3-3 del Camp Nou) e il coraggio di fare la gara “giusta” come nella doppia sfida del Benfica.
”Delusi ma orgogliosi”, Inzaghi guarda il bicchiere mezzo pieno
Il tecnico dell’Inter ha premuto sul tasto dell’orgoglio per il percorso stagionale, nel tentativo di cercare di cicatrizzare immediatamente la ferita. Simone guarda il bicchiere mezzo pieno della stagione. Lo Scudetto è ancora da conquistare, ma è molto vicino e comunque il primo trofeo stagione, la Supercoppa Italiana, è in bacheca da quasi due mesi. “Il Re di Coppe”, come è stato soprannominato lo scorso anno Inzaghi, ha forse perso un po’ di smalto.
Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia contro il Bologna ai supplementari. I rossoblù avevano rimontato da 1-0 a 2-1 con un blackout di una manciata di minuti. Lo stesso è successo ieri sera quando dallo 0-1 in vantaggio al Metropolitano di Madrid, l’Inter ha subito immediatamente il blackout che ha portato al pareggio dei Colchoneros. E poi ha mancato di cinismo e coraggio nel secondo tempo, quando dopo le occasioni mancate si è rintanata subendo il 2-1 di Depay. E alla fine all’Inter rimane l’amaro in bocca di non aver sfruttato l’occasione.
Il futuro dell’Inter sorride
La base dell’Inter però è forte e in società possono sicuramente essere certi avere un punto di forza da cui ripartire. Sicuramente in estate gli incassi di Champions, Scudetto e Mondiale per Club aiuteranno a non dover vendere più di uno o due pezzi da 90. E soprattutto serviranno a supportare le idee degli organi dirigenziali della società meneghina in tema di calciomercato. Passata la delusione, in casa nerazzurra si ragionerà a mente fredda, pronti a festeggiare lo scudetto numero 20 della sua storia e rinforzare ancora la rosa. E puntare ad aprire un ciclo, resistendo all’inevitabile attacco al trono delle storiche Milan e Juventus.