Non si placano le polemiche legate al cosiddetto ‘caso Horner’ che sta destabilizzando la Red Bull e l’intero ambiente della Formula 1
La Red Bull è una polveriera pronta ad esplodere da un momento all’altro. E non certo per quanto accade in pista, dove le nuove vetture progettate come al solito alla grande da Adrian Newey hanno iniziato la stagione di Formula 1 dominando la scena in lungo e in largo.
Neanche le due doppiette consecutive realizzate in Bahrain e in Arabia Saudita sono riuscite a riportare un briciolo di serenità all’interno della scuderia di Milton Keynes, squassata da una pesante spaccatura che con il passare delle ore non sembra più ricomponibile. Nelle ultime ore però si è diffusa un’indiscrezione davvero clamorosa.
Sembrava che la posizione del team principal Christian Horner fosse di nuovo al sicuro: il caso della dipendente della Red Bull, poi sospesa dal team, che lo aveva accusato di comportamenti impropri, pareva essersi sgonfiato del tutto.
Horner tra l’altro ha sempre goduto della stima incondizionata e del sostegno degli azionisti di maggioranza della scuderia anglo-austriaca, vale a dire la cordata thailandese di Chalerm Yoovidhya, che detiene il 51% delle azioni di Red Bull Racing. Ma a quanto pare la cosiddetta ‘corrente austriaca‘ dell’azienda capitanata da Mateschitz e dal CEO Oliver Mintzlaff in queste ore avrebbe preso il pallino in mano.
Red Bull, Horner è realmente a un passo dall’addio? I tifosi restano senza parole
Sia Mateschitz che Mintzlaff sono molto vicini a Max Verstappen, che fin dall’inizio di questa vicenda ha preso posizione contro Horner e a favore del super consulente Helmut Marko. E dunque, mentre sembrava proprio quest’ultimo fosse vicino alla sospensione, alla fine il silurato potrebbe essere proprio il manager inglese.
A spingere per il suo licenziamento sono proprio gli austriaci che avrebbero convinto anche l’imprenditore thailandese Chalerm Yoovidhya a mandarlo via prima possibile. E le ragioni sarebbero soprattutto di natura economica: negli Stati Uniti infatti in pochi hanno creduto all’innocenza di Horner in questa vicenda e di conseguenza molte associazioni hanno iniziato una martellante campagna di boicottaggio del marchio Red Bull.
A quel punto, secondo quanto riportato da ‘F1-insider’, anche Yoovidhya si sarebbe convinto a liquidare Horner in fretta e furia. L’azienda Red Bull non può permettersi di perdere posizioni di rilievo in un mercato fondamentale come quello degli Stati Uniti d’America.
A questo punto pare proprio che in casa Red Bull quello appena corso in Arabia Saudita potrebbe essere stato l’ultimo Gran Premio di Formula 1 con Chris Horner nei panni del Team Principal.