L’Hornergate che coinvolge i vertici del team austro-inglese non sembra avere ripercussioni: Verstappen e la nuova RB20 sanno solo vincere
Da un paio di settimane, fondamentalmente da quando la nuova stagione di Formula 1 si è manifestata, c’è una citazione che mi riecheggia costantemente in testa, e recita così: Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.
Frasi lasciate in eredità collettiva da Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, frasi che si completano perfettamente con quello che l’inizio del Mondiale 2024 della più importante categoria automobilistica ha già saputo consegnare.
La Red Bull ha stravolto, pur apparentemente senza averne necessità, il suo progetto tecnico, cambiando più di chiunque altro e mettendo su asfalto una macchina, la nuova RB20, ancor più performante e inarrivabile.
Sì, la Ferrari è cresciuta e continuerà a farlo e il gap di prestazioni nel giro secco sembra essersi ridotto, ma il passo gara delle monoposto austro-inglesi sia in Bahrain che in Arabia Saudita è da omologare sotto la voce “di un altro pianeta”.
Verstappen cannibale, Perez elementare seconda guida senza (per ora) momenti di scarsa lucidità. Questa Red Bull è imprendibile, imbattibile ed inscalfibile, perché neanche il terremoto interno che la sta coinvolgendo nelle ultime settimane sembra, davvero, poterla ridimensionare.
L’Hornergate che tiene banco sulle prime pagine dei più importanti tabloid del mondo si sta alternando in un’altalena incostante di voci e indiscrezioni. Helmut Marko contro lo stesso Christian Horner, con Adrian Newey e non ultimo Max Verstappen, teorico e braccio armato dei successi Red Bull, attori collaterali che diventano protagonisti pronti ad infiammare il mercato in caso di divorzio dal team austro-inglese.
Voci, polemiche, incertezze e potenziali terremoti. Da giorni e per i prossimi che verranno i corridoi della sede Red Bull di Milton Keynes sono e saranno invasi da una situazione interna tutt’altro che serena.
Tuttavia, nulla di quanto appena scritto sembra scalfire il rendimento in pista della RB-20 e dei suoi protagonisti, inizia il week end, le lancette dei cronometri cominciano a correre ed ogni polemica o presunta distrazione vengono riposte in un cassetto, lasciando spazio ad una gestione praticamente perfetta.
Questa Red Bull non può essere sconfitta neanche dai problemi, interni, della Red Bull stessa. Ci piaccia o no, è esattamente così.
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