Dramma in MotoGP, il pilota ha rischiato seriamente la vita: ecco tutta la verità
Ancora una volta la paura ha travolto il mondo della MotoGP, non nuovo a situazioni di grande pericolo per i propri protagonisti. Gli incidenti, purtroppo, continuano a essere all’ordine del giorno nel mondo per i piloti su due ruote. Fa parte del gioco, per quanto si stiano facendo ampi passi da gigante per garantire una maggior sicurezza. Passi da gigante che non bastano, e forse non potranno farlo mai. Ha rischiato la vita. Fortunatamente è uscito indenne da un incidente clamoroso, ma stavolta ha rischiato grosso.
Se l’è cavata per miracolo, o per qualcosa di molto simile, uno dei grandi protagonisti della MotoGP, presentatosi regolarmente ai nastri di partenza del primo Gran Premio stagionale ma in condizioni ancora lontane da quelle ottimali, non avendo, di fatto, potuto svolgere i test invernali negli scorsi mesi.
Mentre i suoi colleghi erano al lavoro per trovare il giusto feeling con le nuove moto, Franco Morbidelli ha dovuto lottare. La caduta di Portimao dello scorso 31 gennaio, nel corso dei test della Superbike, ha avuto conseguenze importanti sull’inizio della sua stagione agonistica. Ma avrebbe potuto avere anche conseguenze peggiori. Il centauro se l’è cavata con una forte commozione cerebrale. E se oggi può parlarne tranquillamente, e può addirittura scendere in pista, vuol dire che gli è andata davvero bene.
Morbidelli ha rischiato la vita: il racconto del pilota Pramac dopo l’incidente di Portimao
A raccontare i dettagli del post-incidente è stato lo stesso Morbidelli ai microfoni di ‘speedweek.com’. Il colpo in Portogallo è stato durissimo, e lo ha portato a rimanere lontano dal circus per diverse settimane, impossibilitato a svolgere alcun tipo di attività, addirittura a fare jogging, per cercare di mantenere il battito cardiaco a ritmi non elevati.
Un dettaglio non da poco che rende evidente quanto il centauro del team Ducati Pramac abbia rischiato conseguenze davvero devastanti. Spiega il pilota romano, classe 1994: “L’infortunio è stato molto grave, ho avuto bisogno di tempo per recuperare. Ho riportato lesioni alla testa, e non sono come quelle agli arti. Spero di non riprovare mai più un’esperienza del genere“.
Se Morbidelli è oggi ancora in grado di parlare, di scendere in pista, di guidare al meglio delle sue forze, lo deve anche a Marc Marquez, che in quei tragici attimi sul circuito delle Algarve è stato il primo, insieme al fratello Alex, a soccorrere l’italiano.
Anche per questo motivo, Morbidelli ha voluto sentirlo telefonicamente non appena ha potuto: “L’ho chiamato e mi ha raccontato cosa è successo in Portogallo. Mi ha fatto capire che le cose sarebbero potute andare anche peggio. Sono fortunato e oggi sono qui, grazie al Cielo. Non era affatto scontato che potessi esserci e potessi iniziare fin dalla prima gara la stagione”.