In casa Juventus continua il momento negativo. I bianconeri con il pareggio di ieri in casa contro l’Atalanta hanno accumulato la sesta gara delle ultime sette senza vittoria. L’unica vittoria nell’ultimo mese e mezzo, peraltro, è quella raccolta in extremis sempre in casa contro il Frosinone. Un periodo che, al di là dei risultati negativi, nelle ultime due gare racconta di una Juventus decisamente in ripresa rispetto al mese di febbraio. Contro Napoli e Atalanta è arrivato un punto, ma con po’ di attenzione e cinismo in più sarebbero potuti essere tranquillamente 6 punti.
Seppure la serie negativa della Juventus sembra aver riaperto anche il discorso qualificazione alla prossima Champions League, le ultime due gare hanno mostrato segnali incoraggianti. La squadra di Allegri ha creato tante occasioni da gol, ha saputo aggredire alta e avrebbe meritato di portare a casa molto più di un punto. Prestazioni decisamente più in linea col resto della stagione (fino ad Empoli), almeno come crescita nel gioco. Cambiaso e McKennie hanno dimostrato di poter valere la maglia della Vecchia Signora, Chiesa è in netta ripresa, Milik è tornato al gol e il pari con la Dea è arrivata in assenza di Dusan Vlahovic.
Insomma, la sensazione è che a Juventus da un momento all’altro possa davvero riprendere la sua marcia di avvicinamento alla Champions League. I soldi della eventuale qualificazione alla prossima Champions serviranno a Giuntoli e Manna per rinforzare una squadra che ha bisogno di aumentare la qualità dei suoi singoli. In particolare a centrocampo, visto che ieri le occasioni di incidere sulla gara capitate a Miretti sono andate fallite. I bianconeri hanno una base giovane da cui ripartire e costruire. Con una media d’età di 25 anni nei giocatori schierati durante tutta l’annata, questa è infatti la Juventus più giovane dall’ultima del secondo ciclo di Trapattoni. Una base solida da cui ripartire per costruire la rosa del prossimo anno.
Protagonista negativa delle ultime 7 gare della Juventus è soprattutto la difesa. Sono 11 le reti subite in questo arco di tempo in cui la Juve sembra aver mollato il colpo. La fine dell’entusiasmo per l’inseguimento scudetto, il troppo relax per il vantaggio sulla 5^, un calo fisico? Sta di fatto che la difesa biancore è costata tanto alla squadra di Allegri: dall’imbattibilità casalinga fino alle tante partite con almeno due gol subiti. E ieri i blackout si sono ripetuti: sul primo gol Bremer provoca la punizione con un fallo inutile su uno Scamacca di spalle alla porta e Koopmeiners è colpevolmente solo; sul secondo la difesa, Danilo in particolare, è in ritardo sul taglio dello stesso centrocampista olandese.
È pur vero che, al di là di questi due errori macroscopici, la Juve aveva invece concesso poco, pochissimo all’Atalanta. La sensazione è che i bianconeri devono rientrare nella giusta forma mentis e, solo a quel punto, torneranno anche a ricevere un piccolo aiuto anche dalla Dea bendata. Intanto, Allegri deve tornare a lavorare per affinare i meccanismi del suo blocco difensivo sempre più vulnerabile.
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