Contro lo Slavia Praga l’ennesima prova, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che questo Milan sta incassando troppe reti. Fragilità difensiva e i numeri certificano che nella prossima estate magari bisognerà intervenire sul mercato. Anzi, senza magari. Ma ogni tipo di considerazione verrà proiettata solamente al termine della stagione, considerando che il futuro di Pioli è in bilico e nulla è scontato, con le voci di corridoio che continuano a correre, senza alcun fondamento di certezza. Questo pomeriggio contro l’Empoli servirà dare una sterzata sul piano dell’equilibrio difensivo. Ma soprattutto trovare i tre punti che permetterebbero ai rossoneri di salire in classifica al secondo posto, in attesa di Juve-Atalanta.
E dire che il rendimento di Gabbia è cresciuto: la sua parentesi al Villarreal ha certificato una crescita individuale niente male, Kjaer ha provato a mettere qualche pezza ai tanti buchi arretrati, complici gli infortuni di Tomori e Kalulu, che hanno frenato sensibilmente il muro.
Un muro che, negli scorsi anni, era sapientemente governato da Mike Maignan, il cui rendimento quest’anno non è stato all’altezza della stagione scudetto. I rossoneri, in un certo senso, si sono scoperti indifesi anche per il calo del portierone francese. Che negli scorsi anni ha salvato a più riprese (anche nell’arco della stessa partita) la porta del Diavolo. Quest’anno, invece, gli interventi prodigiosi sono stati in misura molto inferiore. E ne ha risentito l’intero assetto collettivo. Anche Thiaw è rimasto a lungo fuori per infortunio. I numeri recitano 32 reti subite in campionato, a cui seguono quelle di Champions, 8.
In ottica formazione Pioli dovrebbe proporre Tomori e Theo Hernandez in difesa, Bennacer-Reijnders in mediana con Okafor, Loftus-Cheek e Pulisic dietro Jovic.
LE PROBABILI SCELTE
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Thiaw, Tomori, Hernandez; Bennacer, Rijnders; Pulisic, Loftus-Cheek, Okafor; Jovic.
EMPOLI (3-4-2-1): Caprile; Ismajli, Walukiewicz, Luperto; Gyasi, Marin, Maleh, Pezzella; Zurkowski, Cambiaghi; Cerri.