In Formula Uno, momento non facile per la Red Bull, finita nell’occhio del ciclone: attacco clamoroso alla scuderia anglo-austriaca
Una stagione molto particolare in Formula Uno, quella che è appena cominciata e che ci apprestiamo a vivere, sotto vari punti di vista. Un 2024 che vivrà per certi versi dell’attesa per il prossimo anno, quando Lewis Hamilton salirà a bordo della Ferrari. E in cui le cose non saranno così semplici per la Red Bull campione del mondo, nonostante la sua supremazia in pista non sia ancora stata messa in discussione.
La vettura anglo-austriaca è ancora nettamente davanti a tutti e Max Verstappen non vuole smettere di vincere. Tuttavia, c’è qualcosa di cui tutta la scuderia e anche il campione olandese potrebbero risentire, vale a dire le recenti polemiche che hanno investito il team principal Christian Horner. Su di lui, sono piovute accuse di comportamenti inappropriati nei confronti di una dipendente, con annesso invio di foto compromettenti.
L’indagine interna alla Red Bull, piuttosto a sorpresa, si è conclusa con un nulla di fatto e con Horner che è rimasto al suo posto. Ma l’ambiente è piuttosto elettrico. Non le ha mandate a dire, tra gli altri, Jos Verstappen, padre di Max, che è stato visto discutere animatamente con lo stesso Horner e ha dichiarato che la sua presenza nel team è un problema che andrebbe risolto al più presto. Il timore dell’ex pilota è che possano esserci ripercussioni nel lavoro di squadra e dunque sull’andamento in pista di quella che rimane una vettura strafavorita, ma potrebbe essere condizionata da dinamiche esterne alla pista. E per tutta la Red Bull, arriva un nuovo attacco violentissimo.
Red Bull e il caso Horner, il team principal demolito: nuova bufera per l’8 marzo
La polemica infiamma in questo caso per la ricorrenza appena trascorsa dell’8 marzo, festa delle donne. Una data che visto quanto accaduto ha accentuato il clima arroventato attorno al team.
Se infatti Horner è rimasto al suo posto, la dipendente coinvolta nel presunto sexgate è stata sospesa. Un qualcosa che ha scatenato la rabbia di Amanda Phillips, coordinatrice delle operazioni commerciali del team Alpine. Che su ‘X’ ha postato il seguente messaggio al veleno: “Mi auguro di non vedere un singolo post della Red Bull sul sostegno alle donne nel motorsport. La mossa di sospendere la dipendente e lasciare Horner libero di girare nel paddock è assolutamente ripugnante”. La vicenda promette altri pesantissimi strascichi.