Non trovano pace i tifosi della Scuderia campione del mondo: le recenti dichiarazione aggiungono benzina al fuoco
Che sia un gran premio atipico, quello di Gedda, in Arabia Saudita, lo si sapeva già da tempo. Il problema è che tale situazione, al posto di raffreddarsi, è diventata più scottante del previsto e i principali protagonisti non fanno altro che aggiungere benzina con le loro dichiarazioni.
Chiaramente si fa riferimento alla Red Bull e a quanto avvenuto durante il primo gran premio della stagione sul circuito di Sakhir, in Bahrain: lì sarebbe avvenuta una fragorosa lite tra due dei più grandi esponenti del team di Milton Keynes. E ancora oggi, malgrado le attenzioni mediatiche dovrebbero essere tutte riservate al prossimo weekend di gara, si parla di questa situazione anomala e che potrebbe, forse, influenzare negativamente lo stesso Max Verstappen (questo sarebbe in effetti il desiderio dei tifosi della Ferrari).
Durante la consueta conferenza stampa dei team principal a poche ore dall’avvio dei motori, si è preso la scena Christian Horner, Ceo e titolare del team Red Bull, che ha diplomaticamente risposto a tutte le domande dei giornalisti, sebbene abbia lanciato qualche frecciatina piuttosto evidente. Horner da mesi è impegnato a risolvere un caso molto spinoso riguardante la sua persona: è accusato di aver scambiato materiale hot con una dipendente della Scuderia, che tra le altre cose è stata anche sospesa dal suo incarico poche ore fa.
In conferenza stampa Horner ha parlato della situazione con Jos Verstappen, papà di Max, e del futuro del campione del mondo: “Max ha tre titoli, 55 vittorie alle spalle e ha un contratto con noi fino al 2028. Le discussioni ci sono state, ma noi guardiamo avanti”.
E le discussioni avute con Jos prima del Gp del Bahrain, stravinto dal campione del mondo con un vantaggio imbarazzante sul compagno di squadra Sergio Perez, sono state citate dal team principal: “Le discussioni ci sono state inevitabilmente e rimangono private, Jos ha svolto un ruolo importante per la carriera di Max”.
Per quanto riguarda invece il caso che porta il suo nome, l’ingegnere britannico è stato netto, ha chiesto rispetto per la sua vita privata: “Sono questioni private e non sono libero di parlarne“. Nessun commento da parte sua è arrivato invece sulla sospensione temporanea della dipendente della Scuderia.
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