Siamo entrati nella settimana di DDR vs RDZ. Che scritto così sembra un codice fiscale, ma dietro c’è un mondo meraviglioso. Perché a sfidarsi nel derby italiano delle panchine sono due persone vere. Mettiamo da parte per un attimo la loro professione. Mi è capitato di incrociare più volte il De Rossi giocatore nei post partita della Roma e ho sempre avuto la sensazione di trovarmi davanti la verità così com’è. Mai giri di parole, mai scuse, sempre assunzione di responsabilità, ma poi sempre modi gentili e quel sorriso che ti scalda. Ho incontrato più volte De Zerbi qui a Sportitalia, e sono stata travolta dalla sua energia e dalla passione nel raccontarti il suo mondo. Un mondo che non puoi non amare, perché De Zerbi non ha fatto, non fa e non farà mai scelte di comodo ma solo scelte sentite. E i suoi no in passato lo dimostrano. Se hai le stesse vibrazioni ti riconosci. De Zerbi e De Rossi si sono riconosciuti. L’allenatore del Brighton al giovane allenatore De Rossi lo ha aiutato, gli ha messo a disposizione la sua conoscenza, i suoi appunti, i suoi dati. Perché si è fidato e si fida del tecnico della Roma. Soprattutto in tempi non sospetti proprio qui da noi su Sportitalia lo aveva definito il miglior allenatore emergente. Per DDR, De Zerbi è un genio e un riferimento continuo e totale. Anche per tutto questo la sfida negli ottavi di Europa League ha un qualcosa di magico e speciale. De Zerbi non si fida della poca esperienza dell’ex capitan futuro e fa bene visti i risultati della nuova Roma. Il Brighton ha perso per strada giocatori importanti, su tutti il giapponese Mitoma che poteva rappresentare più di un pericolo per la difesa giallorossa, ed è reduce da un periodo un po’ particolare con l’eliminazione in Fa Cup ad opera del Wolverhampton e il 3-0 subito sul campo del Fulham in campionato. Nella sconfitta di Londra però ha fatto un po’ di turnover risparmiando ad esempio un giocatore come Adingra. L’esterno ivoriano reduce da una grande Coppa d’Africa è uno di quei giocatori che potrebbe far perdere il sonno a De Rossi. Lui ha già detto che in questi giorni dormirà pochissimo. Lui che ha cambiato tutto in questa Roma. Modulo, gioco e soprattutto spirito aiutando e venendo, a sua volta, aiutato dalla qualità di Dybala e Pellegrini e dalla fisicità di Lukaku. La Roma ha ritrovato tutto, anche il movimento senza palla dei suoi centrocampisti, da sempre marchio di fabbrica di De Zerbi. Nella speranza di rivederlo in Italia sulla panchina di una grande ci godiamo il derby tutto italiano giovedi all’Olimpico.