Bella ma sprecona. E soprattutto inefficace. La Juve vista a Napoli potrebbe anche guadagnare la promozione per essere stata gradevole, ma non ha concretizzato punti e, senza quelli, l’obiettivo della Champions League resta alla portata ma ancora lontano: specie con l’incostanza dell’ultimo periodo. Vlahovic ai microfoni nel post partita si è preso tutte le responsabilità del caso, come Nonge per aver commesso il fallo da rigore che è costato il ko. Passaggi di crescita in campo e anche fuori, nel metterci la faccia anche nell‘esternare la voglia di tornare a vittoria con maggiore continuità.
C’è anche un altro punto importante nell’affrontare con maggiore consapevolezza questo momento particolarmente complesso: mentre Allegri, il suo agente (”Basta che lo invitate e lui vi spiegherà. Non dovete chiederlo a me. Io sono l’allenatore della Juventus, sono contento. C’è un obiettivo da conseguire, devo ringraziare i ragazzi per quel che hanno fatto finora”) e la dirigenza cominciano a mandarsi segnali circa la necessità di fare chiarezza sul futuro dell’allenatore, dei giocatori continua a passare quella compattezza di squadra che ha fatto la differenza per buona parte della stagione, almeno fino allo scorso diretto con l’Inter. La prestazione di Napoli è un prima pietra per rialzare un muro che presto dovrà difendere per la Juve il diritto di prendere parte alla prossima Champions League.
Giovanni Albanese