Alla fine del primo weekend stagionale in pista, il mondo della Formula 1 è scosso da un’accusa durissima: l’ha detto veramente
In fondo l’illusione è durata poco ed è successo quello che molti immaginavano. Un anno fa la Red Bull aveva aperto e già chiuso il mondiale di Formula 1. L’impressione è che lo abbia rifatto, smentendo quelli che speravano in un equilibrio maggiore. Ma il paddock è scosso anche da un’altra polemica che coinvolge uno dei piloti più amati.
Max Verstappen ha messo il sigillo ad un weekend semplicemente perfetto dominando il Gran Premio sulla pista di Sakhir e facendo filotto. Per lui pole, giro veloce e testa della gara dal primo all’ultimo giro, con la vittoria numero 55 in carriera), lasciando solo gli scarti. Sergio Perez ha completato la gran giornata Red Bull chiudendo alle sue spalle, a oltre 22” e con un margine superiore ai 3 secondi sulla SF-24 di Carlos Sainz.
La Ferrari ha messo lui in vetrina, mentre la gara di Charles Leclerc è durata un paio di curve. Quelle al via in cui ha provato a tenere il passo di Verstappen, prima che questi si involasse. Ma soprattutto prima di accusare troppo presto grossi problemi ai freni che lo hanno condizionato per almeno due terzi della gara, fino all’ultimo cambio gomme.
Ha rimediato nel finale resistendo prima ai tentativi di Norris alle sue spalle e passando la Mercedes di Russsell, come il britannico aveva fatto con lui nei primi giri. A completare la zona punti, un anonimo Lewis Hamilton, seguito dall’altra McLaren di Oscar Piastri e dalle deludenti Aston Martin di Fernando Alonso e Lance Stroll.
Solo piazzamenti per tutti gli altri, che dall’undicesimo posto in giù sono stati tutti doppiati. Nessun ritiro, certo, e anche questo è un record. Ma un divario quasi imbarazzante con le prime forze del campionato, anche per chi invece sperava in un debutto diverso.
Come la Racing Bulls, erede diretta dell’AlphaTauri che è stata Toro Rosso anche se tecnicamente adesso dovrebbe chiamarsi Visa Cash App RB F1 Team. Nei test e nella prima giornata di Libere aveva ottenuto grandi risultati e molti addetti ali lavori temevano questa copia della Red Bull 2023. Invece nelle Qualifiche e in gara è tornata alla sua mediocrità.
Ma non solo, perché nel finale della gara in Bahrein ci sono state scintille tra i due piloti, in lotta con Magnussen per la dodicesima posizione. Il muretto, guidato ora dall’ex ferrarista Laurent Mekies, ha chiesto a Yuki Tsunoda di far passare Daniel Ricciardo che aveva gomme più fresche. Il giapponese non ha gradito, si è lamentato e a fine gara nel giro di rientro ha passato il compagno inchiodandogli a pochi centimetri.
Ma non è l’unico attacco che Ricciardo ha subito nel weekend. La sua presenza al via è stata fortemente criticata da Jacques Villeneuve sul portale betideas.com, perché non lo ritiene più all’altezza. Secondo l’ex campione del mondo, l’australiano vive solo di rendita e può ringraziare il successo della docu-serie di Netflix ‘Drive to Survive.
“Ricciardo è un puro prodotto dell’immagine e dei moderni social media. Può ringraziare Netflix e tutto il resto se è in Formula 1. In definitiva, anche contro Tsunoda non ha ottenuto risultati brillanti, ma porta valore alla F1 ed è per questo che è lì”. Villeneuve non ha fatto nomi di piloti rimasti fuori per lasciargli spazio, ma tornerà a parlarne.
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